Ambiente e Viaggi
mercoledì, 20 Febbraio 2013

Zero Tollerance: la Nisshin Maru sperona la Sea Shepherd

di Marcello Puddu
Continua la battaglia in difesa delle balene sulle Coste Antartiche
COSTE ANTARTICHE - 20 FEB - Una vera e propria battaglia navale si sta consumando in una delle più remote zone del Pianeta: in prossimità delle coste antartiche, tra il Sud Africa e l'Australia. La causa che ha scatenato la guerriglia è il dominio dell'area protetta nota come Santuario delle balene dell'Oceano Meridionale. Da una parte c'è la flotta baleniera giapponese formata da sette navi e guidata dalla Nisshin Maru, chiamata tra gli addetti ai lavori Morte Nera e che con la motivazione ufficiosa della ricerca scientifica caccia decine di balene all'interno dell'area protetta. Secondo l?International Whaling Commission però in questa zona è vietata ogni attività di caccia e a difendere le balene ci hanno pensato due navi, la Steve Irwin e Bob Barker dell'ong Sea Shepherd: nome in codice dell'operazione di sabotaggio nei confronti delle baleniere: Zero Tollerance. Il compito delle due navi è quello di frapporsi tra le imbarcazioni killer guidate dalla Nisshin Maru e i cetacei. Da alcuni giorni l'operazione Zero Tollerance ha evitato il massacro di numerose balene, ma in queste ore la Nisshin Maru ha deciso di speronare le due navi rivali mentre cercavano di impedire il rifornimento di carburante della flotta giapponese. "Sono l?immagine speculare del capitano Achab. In luogo di una balena bianca, sono ossessionato dal fermare una nave che uccide le balene", ha dichiarato sul Guardian Paul Watson, co-fondatore della Sea Shepherd.