Awards
giovedì, 21 Febbraio 2013

Countdown agli Oscar, senza un vero favorito

di Silvia Donati
La cerimonia domenica, gara aperta tra nove film
(LOS ANGELES) – Un anno particolarmente ricco di buoni film, il 2012, ha portato ad una corsa agli Oscar tra le più imprevedibili degli ultimi anni. Nove film sono stati nominati dall’Academy su un massimo di dieci: Argo, Lincoln, Vita di Pi, Il lato positivo, Les Miserables, Operazione Zero Dark Thirty, Re della terra selvaggia, Django Unchained e Amour. A differenza di altri anni, a pochi giorni dalla cerimonia, manca ancora un super favorito.

Quando la stagione che precede gli Oscar è cominciata lo scorso settembre, Re della terra selvaggia, poco conosciuto ai più, era già un favorito nel circolo dei film indipendenti. Poi con la nomination a miglior film, miglior regia e miglior attrice protagonista (la piccola Quvenzhané Wallis, a nove anni la più giovane attrice mai nominata) ha raggiunto una fama inaspettata.

Poco dopo, grazie all’entusiasmo ricevuto al Toronto Film Festival, sono emersi Argo, il thriller diretto da Ben Affleck sulla crisi degli ostaggi americani in Iran nel 1979, e Il lato positivo di David O’Russell, la storia di un uomo affetto da disordine bipolare che si è aggiudicato la nomination non solo nelle categorie miglior film e miglior regista, ma anche in tutte e quattro le categorie di recitazione. Argo, per la sorpresa di tutti, non ha ottenuto la nomination a miglior regista, valutata come una cosa positiva e negativa insieme: da un lato migliora le sue possibilità di vincere come miglior film perché si ritiene che tutti i delusi dall’omissione di Ben Affleck voteranno per lui, ma dall’altro è anche molto raro che un film senza la candidatura nella categoria della miglior regia possa vincere in quella di miglior film.

Candidatura che invece hanno ottenuto Lincoln e Life of Pi, rispettivamente di Steven Spielberg e Ang Lee, usciti l’autunno scorso ed entrambi diventati grandi successi di botteghino anche se per ragioni diverse: Lincoln, lezione di storia importante per gli americani e non solo, racconta la lotta del sedicesimo presidente degli Stati Uniti - magistralmente interpretato da Daniel Day-Lewis, favorito nella categoria miglior attore – per l’abolizione della schiavitù; Vita di Pi è il film dei buoni sentimenti, la storia di un naufragio e dell’amicizia che nasce tra un ragazzo indiano e una tigre, che Lee, secondo i critici, ha saputo trasformare in un bellissimo film da un romanzo difficile da adattare cinematograficamente.

Intorno a Natale, sono arrivati Les Miserables, l’adattamento cinematografico di uno dei musical piu’ amati al mondo, basato sul romanzo di Victor Hugo del 1863, storia di sogni infranti, sacrificio, passione e amore negli anni in cui la Francia è scossa da fermenti rivoluzionari, che ha saputo ricreare molto bene l’ambientazione e i costumi della Parigi di quei tempi; Django Unchained, che pure tratta un tema  storico importante, come Lincoln, quello della schiavitù e del razzismo, ma poiché il regista è Quentin Tarantino lo fa a modo tutto e, avendo provocato non poche controversie, limita le sue possibilità di vincere. Stessa sorte toccata al film di Kathryn Bigelow, Operazione Zero Dark Thirty,  criticato per le scene di tortura, è la ricostruzione della caccia a Osama Bin Laden da parte di un gruppo di agenti della CIA e culminata con la sua cattura da parte dei Navy Seals in Pakistan.

Infine c’è Amour, struggente storia d’amore tra due anziani, diretto dall’austriaco Michael Haneke, già candidato nella categoria miglior film straniero dove è favorito, e per questo ritenuto improbabile che vinca anche nella categoria miglior film.

Insomma è molto probabile che la cerimonia di domenica sera riserverà non poche sorprese.