Salute e Tecnologia
martedì, 2 Aprile 2013

L’inchiesta di Kika sulle sigarette elettroniche

di Matteo Ghidoni
Vietate ai minorenni: fanno male, come anticipato dall'esperto Roberto Boffi
MILANO - Come anticipato dalla nostra inchiesta esclusiva, anche il ministro Renato Balduzzi si è reso conto che la "svapata", così viene definita la fumata della sigaretta elettronica, non fa bene.


Firmando un'ordinanza in vigore dal 23 aprile prossimo e valida fino a fine ottobre, Balduzzi l'ha resa off limits per i minori di 18 anni.


Kikapress ha sollevato la questione, grazie alla testimonianza di Roberto Boffi, pneumologo e responsabile del Centro Antifumo dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, convinto da tempo che la sigaretta elettronica sia nociva.


"Proprio in queste settimane stanno emergendo i primi casi di irritazioni a livello bronchiale e il rischio tossicologico non è ancora del tutto definito - ha detto Boffi - E' una moda, una strategia per tentare di ridurre il numero di sigarette fumate. Purtroppo per qualcuno è anche un modo per tornare a fumare nei luoghi in cui la legge Sirchia del 2003 lo aveva vietato. Buona strategia di marketing, pessima strategia di salute".


Come afferma anche l'analisi dell'Istituto superiore della Sanità, su cui è basata la firma dell'ordinanza Balduzzi, "anche per i prodotti a bassa concentrazione per un uso moderato delle sigarette elettroniche, la quantità quotidiana di nicotina consumata è superiore a quella accettabile, soprattutto per gli adolescenti".


"Settimana scorsa ho visto un ragazzo che fumava una sigarette elettronica al mojito, incredibile. Questo vi sembra un modo per smettere di fumare o un modo di convincere i giovani ad approcciarsi al fumo?", ha detto Boffi.


In Italia i fumatori di sigarette normali sono dieci milioni; in Paesi come l'Inghilterra, che investe nella prevenzione antifumo, sono molti, molti meno.


"Se dal lato medico c’è spesso mancanza di strumenti efficaci di aiuto, dall’altro nei negozi di sigarette elettroniche il cliente viene assistito, coccolato e guidato all’acquisto. Attenzione però, queste alternative al tabacco non sono farmaci. Contengono polveri sottili, benzene, a volte Cialis (un farmaco per trattare la disfunzione erettile) o altre sostanze che sulla scatola non sono indicate".


Continua Boffi: "Anche a livello educativo secondo me non è il massimo, perché osservando certi comportamenti i ragazzi prendono un cattivo esempio. Inoltre va ricordato che gli studi sulle conseguenze della sigaretta antifumo, sia dal punto di vista degli attivi che dei passivi, non sono affatto terminati".


Sulla questione si dovrà pronunciare a breve anche il Consiglio superiore di Sanità, cui il ministro ha chiesto un parere. Staremo a vedere.