Cronaca Italiana
venerdì, 27 Giugno 2014

“Morto a Ramstein,vittima di Ustica:la verità su mio fratello”

di Redazione
Giancarlo Nutarelli, fratello del pilota Ivo: "Adesso non ho più paura?"
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Video di Chiara Bruschi - Massimo Rosi
di Chiara Bruschi e Massimo Rosi

ESCLUSIVO - "La verità verrà fuori. Qualcuno farà la voce grossa. Io credo in questo Paese. Se mi dessi per sconfitto sarebbe come non credere più a niente". Giancarlo Nutarelli è il fratello di Ivo, il solista delle frecce tricolore che morì il 28 agosto 1988 a Ramstein. Quell'incidente, però, per Giancarlo ha delle ragioni oscure: Ivo, infatti, era in volo la notte di Ustica, il 27 giugno di otto anni prima, sul suo F104 insieme a Mario Naldini, anche lui, guarda caso, morto a Ramstein.

Giancarlo ha subìto minacce, ha visto morire compagni di lotta in cerca di verità ma ora non ha più paura: "Sto lavorando con dei periti, insieme all'avvocato Osnato, che rappresenta i famigliari delle vittime di Ustica. Anche Ivo lo è stato. Qui, nel mio ufficio, conservo uno specchio nero, lo stesso che hanno messo nel museo della Memoria a Bologna".

Come mai ucciderlo 8 anni dopo? "La presenza in volo la notte di Ustica di mio fratello è stata resa nota alle autorità il 12 agosto 1988, quando i registri di volo sono stati sequestrati. I radar dimostreranno solo dopo che Ivo è stato per oltre 15 minuti appresso al DC9. Perché l'hanno mandato lì? Perché ha squoccato l'allarme per due volte? Cosa ha visto? Nessuno potrà mai saperlo, ora. La sua udienza era fissata per i giorni seguenti la strage tedesca. La performance di Ramstein era la prima su territorio Nato in calendario dopo il 12 agosto. Qui nessuno può mettere piede, se non loro, i militari. Nessuno poteva indagare".

Ma sono morte 51 persone, perché una strage per ucciderne solo due? "È lo stesso dubbio che ebbi io, quando il giornalista tedesco Werner Reith mi confessò le sue ricerche."Beh, per chi non sa, mi rispose, è talmente grave che non penserebbe mai che sia stata voluta. Per chi sa, invece, è un monito: occhio che non ci fermiamo davanti a niente". Furono le parole di Reith quando lo conobbi. Anche lui morì pochi giorni prima del nostro incontro decisivo: "Era l'anno 2000. Ti devo consegnare dei documenti, mi disse, che proveranno il sabotaggio dell'aereo di tuo fratello, ma voglio darteli di persona, per posta non ti arriverebbero mai. Lo trovarono senza vita a Roma pochi giorni dopo, in un hotel. Morto d'infarto. E io ero vivo, ma pieno di paura. Una paura che dopo 14 anni non ho più".

  1. fulcieri
    Agosto 10, 2014 alle 12:00

    ha detto:

    Il sig. Ottaviano Lombardi ha ragione al 100% : il Solista fece vari errori – peraltro immortalati nel filmato – che provocarono la tragedia. Il resto è solo frutto di una grande fantasia.

  2. Ottaviano Lombardi
    Luglio 22, 2014 alle 14:21

    ha detto:

    Ho una grandissimo rispetto per le opinioni e tesi di Giancarlo, a difesa del fratello Ivo.
    Di Ivo – intervistato in un paio di occasioni, l’ultima nel mese di luglio 1988 a Gardone Riviera – ho sempre avuto stima ed affetto.
    Ma non mi riesce di accettare la tesi del sabotaggio, Giancarlo mi scuserà, ma tra il dolore personale, le minacce ricevute, il sapere che molti dei protagonisti sono scomparsi con parecchi aloni di mistero e la spiegazione del “come” si possa sabotare un aereo perchè il guasto avvenga nel corso della tal manovra (nè prima nè dopo) ce ne corre.
    Le immagini della tragedia – purtroppo – rivelano tre errori compiuti da Ivo: il primo quando, dopo l’apertura delle formazioni, NON prosegue verso l’alto come avrebbe dovuto, ma inizia la picchiata:
    Il secondo quando “stringe” il raggio della picchiata riducendo così la distanza con le due formazioni (manovra già notata a Gardone, diversa da quella compiuta in precedenza dall’altro Solista).
    La terza – più rilevante – quando si avvede di essere in ANTICIPO all’incontro ed azionò l’aerofreno e
    cabrò, ma non riuscendo a frenarlo a sufficienza nè a scavalcare la formazione….

  3. dominique
    Giugno 28, 2014 alle 13:15

    ha detto:

    Concordo al 100% con Stefano e aggiungo che, per arrivare a realizzare una catastrofica tragedia, che non ha precedenti per la fatale grandiosità, come quella di Ramstain, i segreti che Nutarelli e l’altro custodivano gelosamente dovevano essere centrali e determinanti: essi avrebbero potuto senz’altro, non solo contribuire a svelare, ma addirittura indicare gli effettivi responsabili di Ustica. Sarà sgradevole e mi dispiace per i familiari, ma i 2 piloti giunti alla PAN da Grosseto erano come tutti gli altri generali dell’aeronautica di cui abbiamo letto nelle carte processuali.

  4. Stefano
    Giugno 28, 2014 alle 12:36

    ha detto:

    … io nel tempo mi son letto diversi documenti ufficiali dei vari processi che si sono susseguiti, visionato interviste, articoli e letto anche qualche libro sul caso dell’IH-870 … ho conoscenze tecniche normali, non un esperto di radar, né di tecniche aeronautiche … si percepisce in ogni dove l’omertà, la superficialità, il depistaggio … credere che sull’ITAVIA sia stata piazzata una bomba e che Ramstein sia stato un caso … bhè scusate … io alla leggenda di Babbo Natale non credo più da tempo …

  5. dominique
    Giugno 28, 2014 alle 11:32

    ha detto:

    Promoveatur ut amoveatur dicevano i latini e probabilmente Nutarelli e Naldini furono mandati alla pattuglia proprio per compesare il loro silenzio con una ricca gratificazione. Da parte loro non ci fu mai cooperazione con i magistrati: nessuno di loro si presentò, come era doveroso, per riferire quanto sapevano. Il loro comportamento fu omertoso come ammette anche il fratello.

  6. saverio
    Giugno 28, 2014 alle 07:49

    ha detto:

    Tutto il rispetto per i familiari dei poveri piloti deceduti a Ramstein. La mia era solo una riflessione sulle “verità” che si pretenderebbe essere state taciute da Nutarelli per tantissimi anni. Penso che non abbia visto nulla e non sapesse nulla di Ustica. La sua morte è stata causata solo da un suo errore di pilotaggio: lo si lasci riposare in pace.

  7. Guido
    Giugno 28, 2014 alle 01:51

    ha detto:

    Io sono il figlio di Ivo…leggendo i commenti qui riportati penso che nessuno si debba permettere di sentenziare su quanto accaduto…Se ipoteticamente ci fosse qualcuno in grado di fornire informazioni reali, di sicuro non le divulgherebbe.. Chiaramente… Ovvio é che molti di questi commenti provengono da persone che non hanno minimamente capito la gravità della situazione… Siete liberi di esporre le vostre opinioni, ma rendetevi conto della pesantezza che le vostre parole possono avere…

  8. saverio
    Giugno 28, 2014 alle 00:44

    ha detto:

    mi sembra frutto di una grande fantasia ma, se dovesse essere vero, Nutarelli sarebbe uno di quegli ignobili e spregevoli militari che pur essendo a conoscenza della effettiva dinamica di Ustica hanno taciuto coprendo i responsabili e sputando sui cadaveri delle povere vittime del DC9.

  9. Francesco Baracca
    Giugno 28, 2014 alle 00:10

    ha detto:

    Sarà dietrologia, saranno solenni cavolate, ma dietro ad un fantomatico Marcello o ad un improbabile Giuseppe Maffioli si nascondono le bugie che ci sono state propinate per 34 anni da Ustica o 26 anni da Ramstein. “Errore di ritardo nella manovra del solista”, e chi si “rende conto di ciò che stava per accadere” …. Basta con questi proclami!!! Basta con questi sedicenti esperti! Ma soprattutto basta con questo infangare a cui siete abituati. Basta arrampicarsi sugli specchi … Gli italiani non sono scimmie …. Siamo stanchi di ascoltare banalità come i cedimenti strutturali di un aereo che trasportava pesce o bombe posizionate nella tazza del cesso che dopo un’esplosione rimane intatta …. Siamo stanchi di sentire che non c’erano aerei in volo la sera del 27/06/80 quando ce n’erano almeno 23, siamo stanchi di sentire che le basi di Solenzara o Grosseto erano chiuse dalle 17:00 come un normale ufficio postale, siamo stanchi di portaerei in rada con i radar spenti in un periodo di guerra fredda … Siamo stanchi di un pilota dell’esperienza di Nutarelli che commette errori banali … Ma soprattutto amettete di avere sbagliato ed avere condannato a morte persone innocenti […]

  10. GIUSEPPE MAFFIOLI
    Giugno 27, 2014 alle 23:07

    ha detto:

    Ero a Ramstein e ho visto la PAN decine di volte. Anche un normale spettatore come me si è reso conto di quello che stava per accadere. MI risulta difficile credere che l’aereo sia stato sabotato con tanta precisione da farlo impattare proprio con quello dell’altro pilota che il 27 Giugno 1980 era in volo con Nutarelli. Piuttosto i FRANCESI dovrebbero dare molte spiegazioni. Hanno sempre negato ogni coinvolgimento dicendo che la Base corsa di Solenzara in quel momento era chiusa, mentre un generale dei carabinieri in vacanza in Corsica quella sera ha visto attività notturna di caccia fino a tarda ora. Come mai all’improvviso, quando le autorità Italiane hanno deciso di recuperare i rottami hanno fatto in modo di affidare i lavori di recupero alla società IFREMER, poi risultata di proprietà del governo Francese , e nella fattispecie controllata dai servizi d’oltralpe? Queste sono tutte notizie passate nei media nel corso degli anni, come la prima inchiesta fatta effettuare da ITAVIA ad un privato americano che concludeva attribuendo l’esplosione del DC9 all’azione di due missili a guida semiattiva provenienti dal lato destro di cui uno non è esploso.

  11. marcello
    Giugno 27, 2014 alle 18:25

    ha detto:

    solenni cavolate , siam maestri in dietrologia . L’incidente di Ramstain è dimostrato che è successo per un errore di ritardo nella manovra del solista. E’ impensabile pensare ad un simile incidente precostituito ad arte per eliminare i 2 piloti . Molto piu’facile e sicuro eliminarli a terra.