Musica
lunedì, 5 Gennaio 2015

Pino Daniele: addio al menestrello blues di Napoli

di Marcello Puddu
Il cantante napoletano stroncato da un infarto durante la notte. I colleghi lo piangono.
(KIKA) - MILANO - Pino Daniele è morto a causa di un infarto durante la notte del 5 gennaio, avrebbe compiuto sessant’anni il prossimo diciannove marzo.

Ferdinando Salzano, il manager del cantante, ha confermato il decesso all’Ansa. “E’ un momento terribile”, le prime parole della figlia Sara.

Sui profili ufficiali Facebook di Fiorella Mannoia e Laura Pausini e sul profilo Instagram di Eros Ramazzotti, grandi amici e colleghi del cantautore, sono arrivati immediati i messaggi di cordoglio.

Nato a Napoli nel 1955, Pino Daniele ha cominciato la carriera con i Batracomiomachia, ma la svolta arriva grazie alla collaborazione con Claudio Poggi, un produttore della Emi italiana, che lo favorisce nella carriera di solista.

L’album d’esordio arriva nel 1977, Terra mia, dove emerge il forte legame con Napoli. Anche grazie al programma di Renzo Arbore Alto GradimentoNauple è diventa un vero manifesto per la città campana e per l’autore.

Le forti influenze blues e l’interesse per innumerevoli generi musicali permettono a Pino Daniele di spiccare tra molti, oltre a catturare l’attenzione di molti colleghi di tutte le nazionalità.

Non a caso l’autore campano è uno degli artisti italiani più conosciuti e apprezzati al mondo e una dimostrazione è arrivata nel 1980, quando ha aperto il concerto di Bob Marley a Milano.

Le collaborazioni con colleghi di fama internazionale superano le centinaia e anche sul versante cinema ha regalato il suo contributo, firmando molte colonne sonore, tra cui quella di Ricomincio da tre, pellicola diretta dal suo grande amico Massimo Troisi. 24 album registrati in studio e numerose canzoni che sono ormai diventati dei classici come Quanno chiove, Je So Pazzo e Quando.