Cinema e TV
martedì, 19 Luglio 2016

Lorenzo Richelmy: “Speranza, sempre. Aspettative, Mai!”

di Federica Volpe
Lorenzo Richelmy incontra i fan al Giffoni Film Festival e racconta di Marco Polo

LORENZO RICHELMY FOTO
DI ANDREA BERETTONI

Classe 1990, Lorenzo Richelmy ha già mosso passi molto importanti sul grande schermo. Teatro, televisione, cinema al fianco di Carlo Vanzina e Carlo Verdone, poi, la svolta. Un sogno che diventa realtà per il giovanissimo ligure cresciuto a Roma. Una produzione tutta americana firmata Netflix, il ruolo da protagonista nella serie tv Marco Polo, che ben presto acquisisce un successo strepitoso.

Netflix è ormai diventato un colosso. Una piattaforma fruibile dal mondo intero, che non pare voler arrestare la sua corsa. L’attore, vivendo il fenomeno Netflix dall’interno, ne tesse le lodi

“Netflix non ha i costi del cinema, ha quasi esclusivamente introiti. Ora non offre soltanto programmi di altissima qualità, ma produce anche. Non ha pubblicità, io sono nato negli anni ’90, la pubblicità mi ha fatto il lavaggio del cervello. Non avendo gli spot, l’unica cosa che porta aventi è la qualità del prodotto. E’ difficile fermare Netflix”



La serie è completamente in inglese. Lorenzo afferma che, prima di ottenere il ruolo, la sua conoscenza della lingua era scarsissima e racconta il processo di studio grazie al quale ha imparato l’inglese ed, in seguito, ottenuto la parte

“L’inglese si può imparare. Anche grazie ai telefilm con i sottotitoli. Loro cercavano Marco Polo in tutto il mondo e i casting agents italiani pensavano che io non fossi adatto. Allora ho deciso di fare il provino da me con un mio amico regista, in cameretta. Abbiamo creato una sorta di cortometraggio e l’abbiamo inviato in Inghilterra. Non è successo nulla per due mesi, poi, dopo questo tempo, mi hanno contattato per chiedermi di presentarmi al casting in Malesia il giorno seguente. Io ero scioccato. Arrivo lì, senza conoscere la lingua. Il provino è andato bene, ma con le domande successive, si sono resi conto della mia scarsa conoscenza dell’inglese. Lì entra in gioco la grandiosità di Netflix. Mi hanno chiamato il giorno dopo dicendomi che erano molto interessati, ma c’era il problema della lingua. Hanno quindi provveduto ad affiancarmi una coach di inglese per un’ora al giorno, ogni giorno, per due settimane via Skype. Dopo quel periodo, sono tornato a fare il provino a Londra ed è cominciata la follia” sorride

Richelmy ammette di non avere informazioni inerenti alla terza stagione di Marco Polo. Ma Marco Polo continua ad accrescere il numero dei suoi spettatori

E’ un investimento molto grande, quindi non ci sono certezze. La seconda stagione è uscita da due settimane e abbiamo raddoppiato gli spettatori della prima serie, IMDB ci ha inseriti nella top 3 delle serie più richieste al mondo dopo Game Of Thrones ed Orange Is The New Black

Interpretando il viaggiatore per eccellenza, il Marco Polo della televisione confessa di essere lui stesso un viaggiatore, ma la destinazione è ancora tutta da definire

Io ho viaggiato tantissimo anche prima di Marco Polo. Infatti, al call back del provino in Malesia, ho detto ai produttori ‘sono già stato in tutti i posti in cui è stato Marco Polo, io poi sono anche italiano, fate un po’ voi’ ” ride “Il viaggio è la mia più grande passione dopo la recitazione. Ti apre la mente, soprattutto il viaggiare da solo. Quando sei solo sei libero, con i tuoi amici, ti chiudi e giudichi con la mentalità di casa tua. La necessità di essere sempre con qualcuno, ci porta ad una chiusura. I social network sono una cosa molto pericolosa.
Ognuno di noi deve avere una destinazione, un obbiettivo di cui essere assolutamente convinto. Ho amiche che passano da un fidanzato ad un’altro, non riescono a stare sole e si precludono tante possibilità

Ma il viaggio comporta degli impegni. La fama ha delle conseguenze, come la vita frenetica. L’attore racconta la sua

“Si dice sempre: ‘augura al tuo peggior nemico, il più grande successo, nel minor tempo possibile’, perché è una cosa pesantissima. La gente comincia a guardarti in modo diverso anche se tu sei sempre lo stesso. E’ complicato, bisogna entrare nelle dinamiche del gioco, ma allo stesso tempo ho trovato dentro di me delle risorse che non credevo di avere. Ci vuole molta autoironia, fiducia in noi stessi e non bisogna mai abbandonarsi all’invidia, gli invidiosi non vanno avanti”

In conclusione, Lorenzo è molto deciso per quanto riguarda delle aspettative per il futuro

“Mai, mai avere aspettative. Le aspettative devono sempre essere demolite. La speranza bisogna averla sempre però”

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Video di Chiara Bruschi