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Novara - martedì, 12 Luglio 2016
"Io e la Regina Elisabetta? Ormai siamo amici di penna!"
Storia di Vittorio Valenta, salumiere colto che scambia missive e formaggi con Sua Maestà
Vittorio Valenta - Novara - 07-07-2016 -

(KIKA) - NOVARA - ESCLUSIVO - Dal mercato comunale di Novara a Buckingham Palace, il passo può essere molto breve. Specie se il proprio biglietto da visita è uno humour inglese, seppur condito da un temperamento vulcanico. Così Vittorio Valenta, 48enne salumiere per caso e scrittore, appassionato di letteratura e teatro - quando gli si chiede come sia finito dietro al banco di un mercato risponde, senza pietà alcuna per se stesso: "per sfiga!" - ha catturato l'attenzione della Regina Elisabetta diventandone amico di penna e casaro di fiducia.

Un'affinità intellettuale nata dalla gioia per la scoperta di una connessione culturale con l'Inghilterra: "Leggendo i Racconti di Canterbury, riconobbi l'incipit del 33° Canto del Paradiso di Dante. Sapere che Chaucer avesse tradotto da solo Alighieri mi elettrizzò. Dovevo condividerlo con qualcuno". E perché non con Sua Maestà? "Le mandai una copia della Divina Commedia in miniatura accompagnata da una lettera che cominciai così: Signora, io e lei non ci conosciamo, ma se c’è una cosa che ci lega è l’arte".

I due gradi di separazione rappresentati dai due poeti si riducono in fretta. Due settimane più tardi, Valenta riceve una busta proveniente da Buckingham Palace a firma Lady Susan Hussey, madrina del principe William e assistente strettissima di Elisabetta II: "Caro signor Valenta, la Regina mi ordina di scriverle e ringraziarla. Sua Maestà ha apprezzato molto il suo pensiero per lei e ha molto piacere nell'accettare questo delizioso regalo".

L'approccio fine e distaccato di Valenta conquista Elisabeth Alexandra Mary, che risponde con appassionato garbo al carteggio di Vittorio, il quale di lì a poco la omaggerà col primo formaggio: "Un Montebore, scelto per il banchetto di nozze tra Isabella d'Aragona e e Gian Galeazzo Sforza da Leonardo Da Vinci, presente con alcune opere nella collezione reale inglese. Un altro legame".

Vittorio continua a scrivere, Elisabetta a rispondere. "Credo abbia colto la mia ironia british. Mi piace immaginarla mentre, soffocando una risata nel suo ufficio al fianco di lady Hussey, si lascia scappare un 'Crazy! Lovely! Reply!'". Il prossimo formaggio? "Qualcosa che sappia di fiori!". Manca solo l'invito a palazzo.

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