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New York - mercoledì, 25 Gennaio 2017
Lapo Elkann: cadono le accuse sul finto sequestro
La conferma arriva a margine dell'udienza da un funzionario del tribunale di Manhattan.
Lapo Elkann - Milano - 16-12-2015 - Lapo Elkann: cadono le accuse sul finto sequestro

(KIKA) - NEW YORK - Ancora una volta Lapo Elkann l’ha fatta franca: sembra che questo cognome faccia aprire molte porte, non solo in Italia. Chissà se la colazione alla Casa Bianca tra il neoeletto presidente Trump e il patron di FCA Sergio Marchionne sia stata utile non solo agli accordi commerciali tra le due aziende, ma a dare una piccola mano al rampollo di casa Agnelli a scampare da una condanna quasi certa - il reato di cui è stato accusato, denuncia di falso sequestro, prevede dai due ai dieci anni di reclusione - e a una pessima figura internazionale che avrebbe potuto danneggiare il business dell’azienda.

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Non è dato sapere, di certo, che cosa si siano detti tra un cappuccino e una fetta di bacon Trump e Marchionne, ma fatto sta che il procuratore distrettuale di New York ha deciso - guarda un po’ - di non procedere nei confronti del rampollo di casa Agnelli, cui era stato consegnato un avviso a comparire davanti alla Corte criminale di New York.

Quando abbiamo parlato con l’ufficio del procuratore sono stati molto vaghi su tutto, sintomo che avessero già trovato un accordo tra le parti molto prima - ha detto David Mark Erickson, un reporter americano incaricato dall’agenzia Kika Press & Media di seguire il caso - la mia sensazione è che visto che il crimine non aveva avuto vittime e dato il profilo di Elkann, la procura abbia deciso di lasciar cadere le accuse, che allo stesso modo sono cadute anche nei confronti del transessuale”.

Lapo, come già era successo nel lontano 2005, quando il nipote dell’Avvocato era finito in coma in ospedale a Torino a causa di una overdose dopo un festino a base di cocaina in compagnia di un transessuale - dopo la stessa situazione - questa volta nella magnifica cornice di New York - si era reso colpevole di aver finto un sequestro in cambio di 10000 dollari di riscatto ed era stato arrestato alle due di domenica mattina del 27 novembre, dopo aver raccontato ai propri famigliari di essere trattenuto contro la sua volontà da una donna che gli avrebbe fatto del male se non gli avessero fatto pervenire il denaro.

Niente accuse e niente processo quindi, ma nemmeno nessun record nella fedina penale, come testimonia il documento allegato.

È il caso di dire “Lapo perde il pelo ma non il vizio”.

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