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Los Angeles - lunedì, 12 Ottobre 2015
Steven Tyler e gli altri: giù le mani dalla mia musica!
Il frontman degli Aerosmith diffida Donald Trump dall'uso di Dream On per la campagna.
Donald Trump, Steven Tyler - New York - 22-09-2015 - Steven Tyler e gli altri: giù le mani dalla mia musica!

(KIKA) - La musica è un bene dell'umanità che fa sentire tutti uniti sotto una stessa bandiera. Se si ha l'autorizzazione per riprodurla. Altrimenti si può incappare in incidenti di percorso come quello occorso a Donald Trump. L'imprenditore miliardario è stato diffidato da Steven Tyler dall'utilizzare per i comizi della sua campagna presidenziale Dream On, canzone degli Aerosmith, gruppo di cui Tyler è il frontman, pena l'intrapresa di azioni legali da parte della band.

Già nel mese di agosto l'avvocato di Tyler inviò una diffida al candidato repubblicano, che però sabato scorso ha nuovamente utilizzato il brano durante un comizio in Georgia e ora i legali della band sono sul piede di guerra e chiedono formalmente a Trump di smettere di utilizzare il brano o di produrre una prova che lui ha il diritto di utilizzare la canzone.

"Trump for President non ha il permesso dei nostri clienti di usare Dream On o ogni altra canzone dei nostri clienti in relazione alla campagna elettorale perché ciò lascerebbe presupporre un sostegno alla campagna del sig. Trump." E non crediate che si tratti di divergenze politiche o idealistiche perché lo stesso Steven Tyler, da sempre sostenitore repubblicano, lo scorso agosto ha partecipato a un dibattito del partito a Cleveland insieme al batterista della band, Joey Kramer.

Che la politica si serva della musica senza chiederne il permesso a chi legalmente ne possiede i diritti non è una novità: ecco gli altri casi in cui è successo.

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