Interviste
 
Un nuovo film d'azione per l'ex-governatore della California

(LOS ANGELES) – Terminato l’incarico di governatore della California, ricoperto dal 2003 al 2011, Arnold Schwarzenegger torna al cinema. Il 31 gennaio esce nelle sale italiane “The Last Stand – L’ultima sfida”, film d’azione nel quale interpreta lo sceriffo Ray Owens, la cui esistenza tranquilla in una cittadina sonnolenta al confine con il Messico e’ sconvolta dall’arrivo di uno dei piu’ pericolosi trafficanti di droga messicani sfuggito all’FBI.
Ennesimo film d’azione dunque per il protagonista di “Terminator” e “Total Recall”, con sparatorie e scazzottate. E la maggior parte delle scene, racconta con orgoglio il sessantacinquenne attore originario di un paesino dell’Austria, le ha girate senza la controfigura. “Alla mia eta’ sento di essere piu’ in forma di molti uomini piu’ giovani di me” racconta Schwarzy. “Certo, non ho piu’ la forza e la resistenza che avevo quando ero piu’ giovane. Non posso piu’ sollevare 240 kg, o andare a sciare per ore e ore, e fare la stessa cosa il giorno dopo, e questo e’ frustrante. Ma allo stesso tempo mi sento orgoglioso della mia forma fisica considerata la mia eta’”.

C’e’ una scena divertente nel film dove le chiedono come si sente dopo essere emerso da una sparatoria, e lei risponde semplicemente “vecchio”. Come affronta il passare del tempo?

Be’, per uno come me, che e’ stato incoronato uno dei corpi piu’ muscolosi e in forma, e che per esserlo doveva sollevare qualcosa come 240 kg, viene da chiedersi se quella non fosse una punizione maggiore che invecchiare. All’improvviso ti accorgi che il tuo corpo non e’ piu’ quello di una volta, e certo provi delusione.

Si allena ancora?

Si’, tutti i giorni. Faccio palestra, pesi, bicicletta, nuoto, attrezzi cardiovascolari. La crociata per il fitness non si ferma mai.

Le mancava recitare?

A dire il vero no. Ogni volta che visitavo un set durante il mio mandato di governatore, mi veniva da pensare che non avrei piu’ voluto recitare. Una volta ho visto Tom Cruise in un’imbracatura penzolare a testa in giu’ e ho pensato che non avrei mai piu’ volute in vita mia dovermi ritrovare a penzoloni attaccato ad un’imbracatura.

Ma alla fine e’ tornato al cinema.

Il cinema e’ come una droga per me. Crea assuefazione. Quando torni a lavorare su un set, ti rendi conto di quanto in realta’ sia divertente. Mi sono chiesto come ho fatto a lavorare per tanto tempo a Sacramento [sede del governo californiano] con tutte quelle persone noiose. E immagino voi vi chiederete come io abbia potuto fare il governatore.

Le e’ piaciuto lavorare in politica?

Amo la politica. E’ incredibile l’effetto che le tue azioni politiche possono avere sulla vita delle persone. Mi piaceva il contatto con gli elettori, trovarmi davanti a un gruppo di donne, poi cambiare e parlare ai pensionati. Mi piaceva mettermi in giacca e cravatta ogni giorno e andare a fare un lavoro da persona adulta.
Ora che non e’ piu’ governatore, ha chiuso con la politica?

Assolutamente no. Amero’ sempre la politica. E infatti ho fondato il Schwarzenegger Institute for State and Global Policy presso la University of Southern California. Sono interessato alla questione: come fai a motivare persone che non sono motivate? Come fai a coinvolgerle? Perche’ se ci riesci, poi, come societa’, potremo migliorare.



Se potesse candidarsi a presidente degli Stati Uniti, lo farebbe?

Subito. Ma questo paese che amo così tanto non lo consente [perché non e’ nato negli Stati Uniti, ndr].

Esiste ancora il sogno americano?

Assolutamente si’. L’America e’ ancora il paese delle opportunità. Ma se non sei disposto a impegnarti 24 ore al giorno, e’ finita. E’ facile quando hai la motivazione interna che ti spinge a fare qualunque cosa per raggiungere i tuoi obiettivi. Anche se significa piangere la notte e soffrire. In America puoi arrivare dove vuoi perche’ non c’e’ nessuno che ti ferma. E’ la grande differenza con l’Europa. In Europa sono molto invidiosi, non vogliono che tu abbia successo.

Si sente più americano o europeo?

Mi sento entrambe le cose. Per questo non riuscivano mai a inquadrarmi quando ero in politica. Prendevo decisioni da europeo, e mi dicevano che ero democratico. E quando prendevo decisioni da americano, dicevano che ero repubblicano. Ovvio che credo che chiunque dovrebbe avere l’assicurazione medica. Un’idea molto democratica negli Stati Uniti. A Sacramento mi accusavano di essere troppo liberale.

Se dovessero mai fare un film su di lei, chi vorrebbe che la interpretasse da giovane?

Wow! Non ci ho mai pensato. Pero’ sto lavorando con questo giovane attore, ed e’ magnifico. E’ molto forte, molto sicuro di se’. Si chiama Joe Manganiello (recita la parte dello stripper nel film “Magic Mike”, ndr). Lui potrebbe essere il giovane Arnold.

Fa parte del mondo di Hollywood da tantissimo tempo. Non teme di essere considerato obsoleto, di avere perso il contatto con il pubblico piu’ giovane?

A dire il vero no. Sara’ grazie ai DVD o Internet, ma rimarreste sorpresi a sapere quanti bambini di cinque anni vengono a dirmi, ‘Hey, tu sei Terminator!’ Il fatto e’ che nulla e‘ cambiato nel cinema. La gente vuole ancora vedere bei film.
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