Interviste
 
Con Shailene Woodley, l'attore è protagonista di Divergent, in uscita nelle sale
Nome in codice: Carlos. Così si fa chiamare Theo James da Starbucks per non destare troppe attenzioni.

L’affascinante attore britannico è il co-protagonista, insieme a Shailene Woodley, dell’ultimo adattamento cinematografico di una popolare saga letteraria, quella di DIVERGENT, che, dopo Twilight e Hunger Games, promette di diventare il prossimo fenomeno culturale tra gli adolescenti di tutto il mondo.

Firmata da Veronica Roth, la trilogia di Divergent racconta la distopia di un mondo in cui, all'età di 16 anni, i ragazzi sono chiamati a scegliere a quale delle cinque fazioni (o caste) in cui è divisa la civiltà appartenere.
Protagonista della vicenda è Beatrice Prior (Shailene Woodley), una cosiddetta “divergente”, una ragazza che non riesce ad inserirsi in nessuna delle categorie previste dalla società e si trova quindi, suo malgrado, coinvolta nello scontro, non solo ideologico, tra i liberi pensatori e il regime autoritario dominante.

Come nei libri, anche nella trasposizione cinematografica diretta da Neil Burger, parte integrante dell’avventura è costituita dalla storia d’amore tra Beatrice e Quattro, uno degli isruttori dei ribelli interpretato, per l’appunto, da Theo James, che in questa intervista ci rivela alcuni retroscena del film.
Sei mentalmente e fisicamente pronto all’uscita del film e a tutto quello che comporterà?

Non proprio. Sono realista all’inverosimile e non credo che me ne renderò pienamente conto finchè non toccherò con mano.

Se avessi saputo in anticipo che Divergent sarebbe stato destinato ad avere lo stesso seguito della saga di Twillight, con tutto ciò che questo comporta, avresti ugualmente accettato il lavoro?

Beh, è una cosa su cui bisogna quantomeno fermarsi a riflettere. Per quanto successo possa avere un film del genere, si tratterebbe comunque di impersonare uno stesso personaggio e lavorare alla stessa storia per tre film. Non poco tempo. Certo, ti darebbe molta visibilità e aprirebbe tante porte, ma condizionerebbe anche la percezione che il pubblico avrebbe di te. Senza contare che se la saga avesse la fortuna di diventare così popolare, anche la partecipazione agli eventi per la promozione sarebbe molto impegnativa.
Insomma, sarebbe un'arma a doppio taglio.

[…] Onestamente penso che il fenomeno Twilight non sia ripetibile perché ha rispecchiato una moda culturale in uno specifico momento storico, ma è un genere molto particolare che non potrà essere sempre popolare. […]
Quello che spero con Divergent è che riesca a raccontare una storia che possa essere trasposta in qualsiasi contesto culturale e sociale […] e quando domenica sono andato finalmente a vederlo, sono stato soddisfatto perché credo che sia abbastanza forte da ottenere quello che speravo: ha mantenuto la sua integrità, ha lasciato aperte alcune domande molto profonde riguardo a scelte di individualità e identità, ma soprattutto propone una storia e dei personaggi che sono diversi da quelli che siamo abituati a vedere, anche la loro relazione è diversa da quelle che si vedono di solito perciò sono molto curioso a vedere come il pubblico risponderà.

Per la fascia demografica a cui si rivolge il film, perlopiù teenager, si tratterà più che altro di una storia d'amore…

Sì, ovviamente. Non c'è niente di male in questo. Il libro è fantastico e ha un seguito molto fedele: poter soddisfare le aspettative di quei lettori credo sia già una grande cosa.
Quello che è diverso dalle solite storie d'amore è che, oltre ad essere una storia difficile, non si svolge velocemente. Nel bene e nel male. Non dico che sia una cosa positiva o negativa, ma sicuramente è diversa. Bisogna attendere davvero fino all'ultimo minuto per quel bacio super sexy...Come affronti il fatto di essere un'icona sexy che si potrebbe trovare sui poster appesi alle pareti di migliaia di adolescenti?

E' gratificante. Non penso ci sia niente di male. Succede. Fa parte del gioco. Dopotutto questo lavoro si fonda molto sull'estetica. Tuttavia mi piace pensare di essere uno che ha anche un cervello, oltre ad un bell'aspetto.
[…] Sono consapevole di non essere più un adolescente. Sono un uomo, e non voglio essere buttato nell'arena dei più “fighi”: se vuoi vivere di questo lavoro devi puntare anche sulla longevità oltre che sull'estetica perché non sarai giovane per sempre, quindi devi provare a spingerti un po' oltre lo stereotipo del maschione, magari tentare delle vie meno facili per abbattere i pregiudizi.

Che ne pensi del fatto che, oltre a te, l'altra attrice britannica del film sia Kate Winslet?

Fantastico. Lei è una delle mie attrici preferite, una persona con i piedi assolutamente per terra, che si impegna al 100%…e si vede. Nel film, quando vedi Jeanine lei non è soltanto l'archetipo della cattivona, ma un personaggio motivato da ideali in cui crede fermamente e questo le conferisce tutta una tridimensionalità che in genere i "cattivi" non hanno.

Parlando di cose più frivole, come è stata la scena del bacio?

Non ero certo dispiaciuto di dover baciare una bella donna come Shailene, ma è stato molto più di questo. È stata una scena molto importante per noi perché volevamo onorare la storia di questi due personaggi in maniera romantica ma non banale e visto che c'è soltanto una scena d'amore in tutto il film, volevamo farla al meglio.



A proposito della scena d'amore, ho trovato molto dolce, quasi ottocentesco, il fatto che la protagonista dica "(Let's take it slow)" in quell momento. Qualcuno in sala rideva, probabilmente perché oggigiorno è inusuale che una ragazza ti dica una cosa del genere.
Tu hai mai avuto una ragazza che ti abbia fatto una richiesta del genere? Pensi che sia credibile per una teenager di oggi?


Ancora una volta, non essendo un adolescente in una situazione simile probabilmente avrei tifato perché ci dessero dentro senza farsi troppi problemi. E invece quando ho visto la scena mi sono ricreduto. Nel mezzo di questa storia dove Beatrice è spaventata e non sa nulla su quest'uomo che sembra potenzialmente pericoloso ma allo stesso tempo la affascina, ad un certo punto lui si confida con lei e le mostra tutto ciò che c'è da sapere su di lui, senza cercare di rassicurarla, dicendole soltanto: "Le cose stanno così, fattene una ragione". Dopo una rivelazione del genere è stato molto più credibile il bacio che non se fossero finiti a letto insieme. L'ho trovato più reale.

Il sesso sembra essere spesso un problema nei film americani, mentre la violenza no. Beatrice uccide, ma non fa sesso. Che ne pensi di questa tematica?

La trovo molto interessante, ma in questo caso specifico credo che dipenda dal fatto che lei sia molto giovane e non detto che a quell'età al primo bacio debba per forza seguire il sesso. E questo fatto si ricollega anche alla forza del personaggio di Beatrice: lei è talmente forte, nella sua identità e nella sua volontà, da essere attratta da questo uomo, ma è allo stesso tempo in grado di dettare i tempi della relazione senza sentire nessun tipo di pressione.

Quando si tratta di amore, cosa è importante per te, come uomo?

Non vorrei sembrare banale, ma apprezzo le donne con il senso dell'umorismo. Deve esserci ovviamente una chimica tra noi, ma sono molto attratto da chi è in grado di non prendersi troppo seriamente.

Il primo film della trilogia di Divergent debutterà nelle sale cinematografiche d’Italia giovedì 3 aprile.
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