martedì, 2 Maggio 2017

American Gods, quando il film non è meno del libro

di Corrado Gigliotti
Cantami o Diva dell'Americano Shadow, tratto dal libro di Neil Gaiman
download-1I punti di vista sono importanti.

Dopo tre anni scontati in cella per una condanna di sei, Shadow è destinato ad uscire dal carcere con due giorni di anticipo, e questa da un certo punto di vista potrebbe essere considerata una notizia positiva. Se però, come gli riferisce il direttore del penitenziario, i due giorni gli vengono “condonati” perché la moglie è morta in un incidente stradale quella stessa mattina insieme al di lui migliore amico, il punto di vista e la visione del mondo possono cambiare radicalmente.

Tutto azzerato. Purtroppo la propria personale visione del mondo è importante se stai per uscire dal carcere e l’universo che pensi ti aspetti fuori è costituito da due persone morte.

Quando il mondo intorno a noi vacilla, certamente siamo portati ad essere poco lucidi e fare cose che non avremmo fatto, forse ad accettare offerte che non avremmo accettato, come quella di uno sconosciuto mister Mercoledì (Wednesday) fa al protagonista di lavorare per lui come bodyguard. In questa situazione psicologica il buon Shadow fa persino troppa resistenza prima di accettare il lavoro; evidentemente non gli difetta l’istinto, come scoprirà in seguito, ma altrettanto evidentemente l’istinto non gli basta.

Fin qui un accenno di trama iniziale: ma la serie, tra fantasy e noir, non conquista il pubblico con complessi sviluppi della narrazione ma con il fascino degli elementi che si ripetono immutabili dall’antichità nella storia dell’umanità, siano essi sentimenti umani o fenomeni naturali , e con la constatazione di quanto essi si perpetuino -senza migliorarsi, anzi- in uno stile di vita che oggi definiamo progresso. Dei e uomini si rivelano entrambi “umani, troppo umani”, così nasce la mitologia.



“Sì ma il libro è più bello del film” è la ricorrente eccezione che si solleva agli adattamenti per il cinema e la tv: questa volta però la scenografia realizzata da Fuller e Green fa da perfetto fondale per la storia di Gaiman, con colori e figure di grande impatto emotivo e assai rispettose delle descrizioni del romanzo. Già la sigla svolge al meglio il suo ruolo di incipit precipitandoci in un mondo onirico di citazioni tra cui le più evidenti sono Arancia meccanica e Alien, (e già nominare i mostri sacri dovrebbe rispondere alla domanda “perché vederlo?”); i protagonisti formano un cast di tutto rispetto, mentre la regia asseconda senza forzare la mano gli elementi surreali messi in scena. In questo scenario la trama rimane un passo indietro come è giusto che sia.

Tratto dal libro 'American Gods' (2001) di Neil Gaiman, Vincitore del premio Bram Stoker nel 2001 e dei premi Nebula e Hugo nel 2002, scrittore, sceneggiatore, poeta inglese di Portchester nella contea dell’Hampshire trasferitosi a Minneapolis, in Minnesota.

Prima TV Stati Uniti rete televisiva Starz in onda dal 30 aprile 2017 per durata di 8 episodi ideata da Bryan Fuller e Michael Green, in Italia la serie è trasmessa da Amazon Video a partire dal 1 maggio 2017.

 

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Corrado Gigliotti

Comunicatore, screen addicted, ha studiato con Carlo Freccero e Felice Rossello, se qualcosa è rimasto tra i neuroni potrebbe valere la pena leggerlo.

gigliocorrado@twitter.com