Spettacolo
martedì, 1 Settembre 2015

Festival di Venezia: le storie sospese di Maya Sansa

L'attrice ci racconta la sua esperienza sul set del nuovo film di Stefano Chiantini
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VENEZIA - Il Festival di Venezia è ormai iniziato e nella sezione Giornate degli Autori il film di pre-apertura è Storie Sospese, diretto da Stefano Chiantini e interpretato da un cast di altissimo livello che comprende Marco Gaillini, Alessandro Tiberi e Maya Sansa, già vincitrice del David di Donatello grazie al film Bella addormentata.

La pellicola è liberamente tratta dalla vicenda della frana di Rispoli, con una particolare attenzione riservata all’esistenza degli abitanti del borgo in provincia di Bologna, alle prese da anni con la grande opera Autostrade per l’Italia Spa, che dovrà unire Bologna e Firenze.

La Sansa, che nel film veste i panni di una brillante e appassionata insegnante, spiega quanto e come il cinema può servire da strumento d’informazione: “Il cinema è una forma di  denuncia molto forte, o per lo meno di informazione. Tanta gente prende le distanze e non legge i giornali, lo faccio anche io a volte, per non essere invasa dalle notizie drammatiche. Il cinema che possiede forza narrativa aiuta le persone ad accogliere con maggiore leggerezza alcuni temi”.

La battaglia di Giovanna è molto valida. Situazioni simili in Italia ce ne sono diverse. Ho pensato anche alla Tav, a quelle persone che cercano di difendere il proprio Paese”, l’aggiunta dell’attrice.
E gli attori vivono mai sospesi, come suggerirebbe anche il titolo del film? “Bè, sì, e anche tanto. Quando scegli di fare questo mestiere tutto diventa sospeso, non saprai mai dove andrai a vivere, perchè il prossimo film magari ti porterà lontano”.

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