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giovedì, 12 Novembre 2009

Steven Soderbergh salvò la carriera di Matt Damon

di Redazione
LOS ANGELES, 12 NOV – Matt Damon ha confessato a un settimanale inglese di aver attraversato un brutto periodo nel 2001. “Venivo da alcuni flop al botteghino – ha detto il 39enne attore alla rivista Total Film – e The Bourne identity si prospettava come un altro disastro. L’uscita era stata rimandata più volte e […]
LOS ANGELES, 12 NOV - Matt Damon ha confessato a un settimanale inglese di aver attraversato un brutto periodo nel 2001. “Venivo da alcuni flop al botteghino - ha detto il 39enne attore alla rivista Total Film - e The Bourne identity si prospettava come un altro disastro. L'uscita era stata rimandata più volte e le primi critiche erano negative. Per di più non ricevevo alcuna telefonata da mesi e pensavo di aver chiuso con Hollywood. Ma un giorno, dopo mesi di silenzio, il cellulare squillò ed era Steven Soderbergh che mi proponeva il ruolo di protagonista in The Informant”. Anche se le riprese sarebbero cominciate solo nel 2008 per Damon, vincitore di un Oscar nel 1997 per Good Will Hunting, si trattò di una vera boccata d'aria. “Steven aveva appena diretto Traffic, acclamato da pubblico e vincitore di un Oscar. In quel momento la sua telefonata fu un miracolo per me.” The Informant vede Damon nei panni di un impacciato informatore dell'F.B.I.

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