Cronaca Italiana
martedì, 17 Giugno 2014

Bruzzone: “Lissi? Non è folle ma un narcisista, come Parolisi”

di Redazione
La criminologa spiega i retroscena del delitto di Motta Visconti
(KIKA) - MILANO - “Sgomenta l’opinione pubblica ma non stupisce noi addetti ai lavori”. Comincia così il commento della criminologa Roberta Bruzzone sull’omicidio di Motta Visconti, piccola cittadina tra Milano e Pavia dove Carlo Lissi ha accoltellato la moglie Cristina Omes e i due figli Giulia, 5 anni, e Gabriele, 20 mesi. La prima è stata uccista mentre guardava la tv, aggredita alle spalle, mentre i piccoli sono stati  ammazzati nel sonno.
“Uomini di questo genere sono tragicamente diffusi nella popolazione: si tratta del classico mostro della porta accanto che si rivela tale solo davanti a uno scenario che non gli da più alcun nutrimento narcisistico."


Perché prendersela coi figli? Come può un padre uccidere i propri bambini?

"Lui voleva liberarsi del fardello della famiglia. Non solo della moglie. La donna o la famiglia, per lui è come un oggetto che non serve più e quindi appena trova una nuova fonte narcisistica si libera di quella vecchia. Non sa come liberarsi di un peso e tragicamente questa cosa non ha risparmiato due bimbi. Non dimentichi che, secondo le nostre perizie, quando Parolisi uccise Melania, la figlia era in auto ad aspettare".

Come è possibile che nessuno si sia accorto di niente? Come può l'uomo della porta accanto commettere un gesto così violento?

“Si tratta, ancora una volta, di un marito profondamente immaturo che al momento dell’emancipazione sentimentale sceglie di sterminare la famiglia semplicemente perché vuole tornare libero. Come fece Parolisi con Melania Rea (perché mi aspetto che la sentenza ne confermi la colpevolezza), o Roberto Spaccino con la moglie incinta Barbara Cicioni. Noi non sappiamo che relazioni avessero in casa Lissi e la moglie, ma certamente lui non si è svegliato una sera assassino: ha premeditato tutto e ha agito con estrema lucidità, fingendo poi una rapina per depistare tutto”.

Quindi non si tratta di un raptus?

“La follia, in questi casi, non c’entra nulla. Sul totale degli omicidi di coppia, sono meno del 2% gli autori del delitto con problemi psichiatrici. Nella stragrande maggioranza dei casi gli autori sono persone lucide, con cui magari abbiamo preso un caffè al bar un attimo prima e non ci siamo accorti di niente”.

E il rapporto intimo precedente il massacro, come lo spiega?

“Innanzitutto bisogna vedere se è vero e comunque non mi stupisce. Ha aggredito la moglie a tradimento, nel momento in cui era più tranquilla, più vulnerabile. E nel momento in cui la vittima si è sentita più al sicuro l’ha tradita nel peggiore dei modi.  Io credo che questo sia un soggetto irrecuperabile. Non c’è redenzione per uno così. E non c’è pena adeguata".

Nella classifica degli delitti volontari, secondo una ricerca di Eurispes, al primo posto in Lombardia ci sono quelli compiuti in famiglia (82 vittime, pari al 47,1% delle vittime dell'area).  Nell'ultimo decennio (2003-2012) in Italia sono stati compiuti 1.838 omicidi volontari in famiglia, con una media annua di 184 vittime (una ogni 2 giorni).

  1. rita La Marca
    Gennaio 1, 2015 alle 14:48

    ha detto:

    Le donne devono imparare a riconoscere l’indole, il carattere, le intenzioni nascoste degli uomini.
    Devono istruirsi ed essere autonome, capaci di amare chi le ama e le onora come loro devono amare ed onorare l’uomo che scelgono con sicurezza.

  2. marco biaggio
    Novembre 23, 2014 alle 11:31

    ha detto:

    Credo che i narcisisti siano dei pazzi. In ogni caso nn hanno un briciolo di sensibilità, di empatia neancheverso i propri figli. Un uomo che conosco, rinomato manipolatore, di si sicuro narcisista anche lui, al figlioletto di 8 anni colpito da una malattia rara che nn gli permette una corretta deambulazione, racconta tutte le sue gite, tutti icampanili che ha visitato fino ai piani alti, facendo sempre restare il bambino male che a causa della sua malattia nn potrà mai fare scale o imprese simili.

  3. Massimiliano
    Giugno 20, 2014 alle 16:13

    ha detto:

    Concordo con la Bruzzone che non c’e’ pena adeguata.Per il resto mi sono in disaccordo quasi con tutto.Non esiste un padre che uccide i suoi figli che si possa dichiarare narcisista. Quell’uomo é un pazzo.Ma forse la Bruzzone non può capire l’amore di un genitore verso un figlio in quanto la criminolaga non ha figli?

  4. asenath
    Giugno 17, 2014 alle 22:07

    ha detto:

    come al solito illuminante il commento di Roberta Bruzzone. Anch’io ritengo un simile soggetto irrecuperabile, per il quale non c’è una pena, e non so se nutrire pietà o schifo per lui.