Curiosità
venerdì, 17 Ottobre 2014

Ultima frontiera della cultura: il corso universiario sui selfie

di Marcello Puddu
All'Università di Teramo si può studiare il valore artistico di questa nuova tendenza.
(KIKA) -  ESCLUSIVO - TERAMO - Non si tratta di una semplice fotografia, quello che una volta avremmo chiamato un autoscatto. Un selfie è molto di più. Non solo perchè scattato quasi sempre con dispositivi portatili, senza dover badare al costo di sviluppo di un rullino, ma per il fatto che l'immagine, che spesso ritrae momenti privati e inediti dei soggetti ripresi, viene subito condivisa in rete. Da quel preciso istante, quella stessa fotografia digitale diventa di proprietà di tutti, fruibile da chiunque in ogni angolo del pianeta.

La professoressa Raffaella Morselli, docente di Storia dell'arte moderna all'Università di Teramo, ha ideato "Memento Moi" - Il selfie come pratica del ritratto - il corso su questa nuova tendenza fotografica. "La parola selfie è una parola magica, che riempie uno spazio vuoto. Ci siamo domandati come il selfie può incidere sulla nostra vita e sul futuro dell'arte". Una forma d'arte vera e propria? "Già diversi artisti si sono mossi in questa direzione, c'è stata anche una grossa mostra internazionale a Londra. Ci stiamo interrogando su questo e su molte altre cose, per esempio, da dove viene il selfie?"

Molto importante la componente web, la condivisione nella piazza virtuale della rete è parte integrante dell'opera selfie. Cambia il nostro concetto di identità e di spazio. Un'artista olandese per esempio, è stata chiusa in casa un mese e ha postato diverse foto, di se stessa alle Maldive. Tutti hanno pensato che lei fosse là, in questo modo ha dimostrato come sia possibile scindere il proprio io fisico da quello multimediale".

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