Omicidio Yara Gambirasio: comincia il processo a Bossetti

Il muratore accusato del delitto in tribunale: "Mi fido dei giudici".

BERGAMO - È cominciato oggi al tribunale di Bergamo, assediato da curiosi in fila addirittura da ore,  il processo per l'omicidio di Yara Gambirasio, la tredicenne di Brembate scomparsa all'uscita dalla palestra in cui si allenava nell'ottobre 2010 e ritrovata cadavere qualche mese dopo nel campo di Chignolo d'Isola. Dell'omicidio è accusato Massimo Giuseppe Bossetti, arrestato nel giugno del 2014, che oggi era in tribunale per la prima udienza. Assenti, come annunciato, i genitori della giovane vittima.

"Mi sento più tranquillo, ho molta fiducia nella giustizia", ha confidato l’imputato al suo legale, l’avvocato Salvagni, che ha scambiato qualche parola con lui prima del ritorno in carcere. La difesa di Bossetti chiederà l'annullamento del procedimento: "Abbiamo esaminato migliaia di atti senza trovare una prova", ha rimarcato davanti alla Corte e ai sei giudici popolari l’avvocato Salvagni, secondo cui sono da non ritenersi validi tutti gli atti "dal primo giorno del secondo anno" dell’inchiesta, perché la procura non avrebbe chiesto la proroga delle indagini. Inutilizzabile il Dna trovato sugli slip della vittima e corrispondente a quello di Bossetti, perché il test è irripetibile, mentre il prelievo di saliva fatto all’imputato nel corso di un controllo stradale simulato, alla vigilia dell’arrestonon era stato eseguito con le necessarie garanzie difensive. Nullo, per la difesa, è anche il capo d’imputazione che fa riferimento a due luoghi diversi per l’omicidio di Yara Gambirasio: Brembate di Sopra e Chignolo d’Isola.

La prossima data del processo è il 17 luglio, ma solo a settembre si entrerà nel vivo. Quella di oggi è un’udienza tecnica per la presentazione delle prove, di eventuali eccezioni e della lista dei testimoni. Solo quelli della difesa sono 711, più i 120 del pm Letizia Ruggeri.

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