Musica
lunedì, 30 Maggio 2016

Emis Killa: “Mi sono promesso: basta canzoni sul calcio”

di Antonio Palmentieri
L’odio e amore per i social, il nuovo disco e la passione per Vimercate...
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Video di W_01


Abbiamo incontrato Emis Killa a Milano in occasione della quarta edizione del Wired Next Fest, il più importante evento italiano dedicato all’innovazione. L’odio e amore per i social, il suo nuovo disco e la passione per Vimercate, il suo paese natio.

 

Il rapper, ospite dell’evento, ha raccontato queste e altre curiosità:



Com’è il tuo rapporto con i social e con il web?

“Io non trovo bello il fatto che tu possa interagire con il tuo idolo. Una volta l’artista lo vedevi in televisione, nei video musicali o dal vivo e poi tutto quello che tu sapevi di lui era quello che tu ti costruivi, era l’idea che forse preferivi avere di lui. Oggi con il web lo vedi anche quando va al bagno, un po’ si perde anche la magia facendo diventare l’artista una persona come te, che è giusto, ma l’artista funziona anche perché per certi versi è inarrivabile, il web e i social ti umanizzano che è un bene da un lato un male dall’altro”.

Quindi tendi ad essere schivo sui social?

“No, ti devi adeguare, lo fanno tutti, quindi io lo faccio. Ma non esagero”.

Vivi ancora a Vimercate? Come mai?

“Sono brianzolo. In realtà sono venuto a vivere anche a Milano ma ho fatto fatica ad abituarmi. A esempio quando si torna a casa e non si trova il parcheggio, ecco, non riesco a concepirla questa cosa (sorride). Cambierei Milano tutta, facendo tanti parcheggi”.

È uscito il 20 maggio Non Era Vero, è un singolo particolare?

“È uno street singolo, diciamo cosi. Non è un singolo pensato per le radio, è un singolo per il web, non potevo uscire con un singolo forte subito. Sarebbe passato in secondo piano”.

Sei attivo dal 2006, hai visto nascere l’aspetto web della musica: come hai vissuto questo cambiamento discografico?

“Il web ha dei pregi e dei difetti. Il pregio è arrivare a tutti, anche a chi non vuole spendere soldi, ovviamente per gli artisti questo è un male perché non si guadagna più. Sicuramente ha aiutato il mio genere musicale ad arrivare ai giovani distruggendo la discografia”.

Com’è capitata l’occasione per la sigla dei mondiali?

“Lavoravo già a Sky, loro volevano una sigla ufficiale per i Mondiali e hanno chiesto di farlo a me, è stato un lavoro su commissione. È andata molto meglio di quello che mi aspettassi, è nata come sigla ufficiale poi è diventata un tormentone. Quando ha perso l’Italia tutti piangevano e io già pensavo ai pochi spiccioli dalla SIAE, e invece…”

Non è stata la prima canzone dedicata al calcio?

“No, ne ho fatte parecchie. Una su Mario Balotelli, prima ancora che diventassimo amici. Ho fatto un nuovo jingle del Milan che mettono allo stadio. Ho fatto la canzone che è stata la colonna sonora del film di Aldo Giovanni e Giacomo e parlava di calcio”.

Sei un personaggio legato allo sport?

“È vero che mi piace il calcio, ma molto meno di quello che le persone pensano. Questa cosa di fare tante canzoni legate allo sport ha fatto si che la gente pensasse questo di me. Mi piace, ho il Milan tatuato, mi piace guardare le partite, sono appassionato ma non sono così di settore. Tanti pensano che io sia veramente patito ma in realtà mi piace il calcio come mangiare la pizza, non è la mia ragione di vita. Mi sono promesso basta canzoni sul calcio da ora in poi”.

GUARDA LE FOTO DI EMIS KILLA:



Quali sono i tuoi prossimi progetti?

“Tra non molto, forse un paio di settimane, uscirà un nuovo singolo per l’estate. L’album è a buon punto, ci sto lavorando. Le aspettative sono alte e speriamo di non fare delle boiate”.

Ti sei preso il tuo tempo? Senza troppa fretta, sarà un album ispirato?

“Abbastanza. Diverso dagli altri. È sempre rap, l’album Mercurio è molto pop, qui invece è un po’ più vario. Ho lavorato con più producer, prima invece ho lavorato con uno e basta”.

FAN IN DELIRIO A PALERMO PER EMIS KILLA: