Cultura
giovedì, 30 Giugno 2016

Alessandro Baricco diventa archeologo per presentare Palamede

di Massimo Rosi
In uno Stadio di Domiziano al Palatino che così non avete mai visto.
(KIKA) - Alessandro Baricco presenta Palamede, la storia dal 4 al 9 luglio allo Stadio di Domiziano al Palatino per l’anteprima estiva del Romaeuropa Festival 2016, con Valeria Solarino e lo stesso Baricco nelle vesti di narratore. È il secondo appuntamento del progetto Patrimonio storico e creazione contemporanea, realizzato assieme alla Soprintendenza per l’area archeologica centrale di Roma e inaugurato con la mostra Par tibi, Roma, nihil, aperta al pubblico negli spazi del Palatino fino al 18 settembre 2016.

 

IL TRAILER DELLO SPETTACOLO



In Palamede, passato e presente, classicità e contemporaneo incorniciano molti conflitti: la lotta per il potere, lo scontro tra achei e troiani, tra Odisseo e Palamede, certo, ma soprattutto tra cultura orale e scritta.

Palamede è un personaggio della mitologia greca, protagonista della guerra di Troia cancellato da Omero nei suoi poemi. La storia di questo personaggio è però giunta fino a noi grazie ai testi, alcuni andati perduti altri poco conosciuti, di molti autori classici che ne decantano la genialità.

Scavando in queste testimonianze come un archeologo, Alessandro Baricco porta alla memoria quest’eroe con la complicità di Valeria Solarino, reinventando il suo spettacolo per gli affascinanti spazi dello Stadio voluto dall’imperatore Domiziano al Palatino.

L’antico edificio è così trasformato in un teatro sacro in cui gli spettatori sono una comunità, la recitazione diviene evocazione, e in cui la storia rivive attraverso i fantasmi delle figure mitologiche che l’hanno abitata. A introdurci in questo universo simbolico è lo stesso Baricco, nelle vesti di narratore, per raccontarci una storia che non può essere recitata ma solo rivissuta.

LE FOTO



Figlio di Poseidone, Palamede è ritenuto da alcuni, tra cui Euripide, l’inventore dell’alfabeto greco e della scrittura, oltre che della moneta, della musica, di alcune tattiche militari e, secondo Filostrato, perfino dei concetti di stagione, mese e anno.

Eppure Palamede, grande stratega e capo militare della spedizione greca durante la guerra di Troia fu condannato a morte perché denunciato, ingiustamente, da Odisseo per aver venduto i piani di guerra achei ai troiani. L’eroe venne lapidato e il suo nome cancellato dalla storia.

Quella di Palamede è anche la storia dell’intellighenzia da Omero in poi, con cui la cultura occidentale torna sempre a fare i conti: una storia scritta dai vincitori senza pietà per i vinti, cui è concesso solo l’oblio.