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venerdì, 8 Luglio 2016

Dallas, la strage di poliziotti che può cambiare il mondo

di Andrea Carugati
Una rivoluzione è in arrivo? Pare inevitabile ma non è inevitabile il tono.
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E ora? Sta esplodendo la questione razziale, perché il razzismo in america come mi ha detto recentemente  la sorella di Jesse Owens è un serpente con tante teste, pronte a emergere dalla palta e di cui ogni tanto si intuisce la presenza. Molte comunità afroamericane sono discriminate e soprattutto in gran parte non hanno le stesse opportunità di quelle caucasiche, con la ricaduta inevitabile sullo sviluppo di quel settore della società. Meno opportunità, più crimine, più crimine più discriminazione meno opportunità. Quando uno pensa all'America pensa a New York, a Los Angeles, San Francisco, Chicago, Boston, Miami, ma l''America è in gran parte una nazione a sfondo rurale, e la pancia dell'America è spesso profondamente arretrata e razzista. Quello, più la carenza di opportunità, le discriminazione, le uccisioni e gli arresti a casaccio da parte della polizia, hanno creato un problema enorme, su cui si giocheranno anche buona parte delle elezioni per la presidenza. Se dovesse vincere Trump, che non ha certo contribuire a calmare gli animi, sarebbe un vero disastro, con il peggioramento immediato della situazione. Certe forbici aumenterebbero e si arriverebbe a un caos e a una situazione di rivolta costante. Eventi di questo genere, la sparatoria a Dallas, credo spostino il voto verso Hillary e sicuramente Trump non ha l'appoggio della comunità afroamericana, ma la logica potrebbe non funzionare. E' già accaduto. Una cosa che ho sempre notato è che gli afroamericani in America non hanno mai cercato vendetta, ricordo una bella conversazione con Jamie Foxx, dove da me incalzato: "non dovreste essere incazzati coi bianchi?" rispose "No, non lo siamo, siamo gente pacifica e vorremmo solo essere trattati come tutti gli altri. Non abbiamo mai avuto desiderio di rivalsa. Non odiamo i bianchi e non abbiamo mai fatto una vera rivoluzione". Ecco, se le cose cambiassero, se il desiderio di rivalsa e di vendetta, anche giustificato visto la storia dei neri d'America, prevalesse sulla volontà di vivere pacifici, se le comunità afroamericane decidessero di sottrarsi e di liberarsi dal giogo delle comunità che prevalgono e pretendere uguaglianza di fatto con la forza, sarebbe un altro disastro. E disastro anche in Europa, perché diciamolo, il serpente del razzismo qui nemmeno si nasconde e se gli immigrati fossero bianchi e biondi son certo che tutti questi problemi non ci sarebbero... Io una cosa ho imparato nella vita: siamo tutti uguali e vogliamo tutti le stesse cose. Il problema è che non ci sono queste cose per tutti. E che logica vuole allora che quelli che ne hanno di più ne abbiano un po' meno e quelli che ne hanno meno un po' di più: solo così si può evitare il conflitto. Ma logica, di nuovo, non sempre funziona. Ed è un peccato, mortale.

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