Curiosità
martedì, 20 Luglio 2021

Come la pandemia ha fatto scoprire nuovi mercati

di Redazione
Non tutte le aziende sono entrate in crisi: ecco chi ha beneficiato dei lockdown.


La pandemia ha sconvolto le abitudini quotidiane a livello globale. Molte aziende hanno risentito della crisi causata dalla chiusura forzata di molte attività. Altre, invece, hanno beneficiato enormemente dei lockdown.

Oltre ai produttori d’igienizzanti e mascherine, ai siti di vendite online e ai provider di video in streaming, è il caso dei sex toys (vibratori, dildo xxl, attrezzi per il bdsm, bambole gonfiabili, etc.), la cui vendita è aumentata in maniera esponenziale durante la pandemia da Covid 19.

I sex toys per sentirsi meno soli

Si è stimato che, dall’inizio della pandemia, l’acquisto online di sex toys è letteralmente raddoppiato in Australia, Regno Unito, Danimarca e Colombia e addirittura triplicato in Nuova Zelanda, Italia, Spagna e Francia. Nella solitudine dei lockdown, molte persone si sono prese cura dei propri bisogni sessuali facendo ricorso a oggetti e sperimentando pratiche impensabili prima della pandemia. Tre tipologie di consumatori hanno contribuito all’espansione del mercato dei sex toys: le coppie rimaste chiuse in casa da sole, le coppie separate perché, per vari motivi, all’inizio delle limitazioni si trovavano in posti diversi; i single, privati dalla possibilità di incontrare partner occasionali.

Le coppie, chiuse in casa, senza svaghi, hanno cominciato a esplorare nuove frontiere del piacere, rinvigorendo la loro intesa: annoiate e stanche di rapporti sempre uguali, durante i lockdown hanno scoperto l’ebbrezza del gioco proibito, un’ebbrezza eccitante da condividere nel privato delle pareti domestiche.

Le coppie separate hanno vinto la nostalgia dei loro amplessi ricorrendo a video chat rese ancora più stuzzicanti dall’uso di sex toys. L’appagamento dei sensi, il raggiungimento dell’orgasmo coadiuvato da attrezzi psicologicamente proibiti prima del Covid, è diventato il surrogato di una vita di relazione resa impossibile dall’isolamento forzato.

I single, non avendo occasioni di incontrare nessuno, hanno scelto strumenti di piacere da usare da soli per sfogare, oltre al bisogno sessuale, anche lo sconcerto e la paura dell’isolamento.

Lo streaming al posto del cinema, i social network al posto delle piazze

Dei lockdown hanno approfittato anche i grandi provider di streaming come Netflix. Il bisogno di distrarsi e di ingannare il tempo, forzatamente libero, ha moltiplicato gli accessi e le registrazioni alle piattaforme di distribuzione di film e serie televisive. Le sale cinematografiche sono state sostituite dai salotti di casa.

Il bisogno di socializzazione, sacrificato dalle limitazioni, ha trovato sfogo sui social network che sono diventati piazze virtuali su cui confrontarsi, consolarsi per l’isolamento condiviso e sfogarsi per tutti i disagi connessi all’isolamento. Facebook, Twitter, Instagram hanno fatto affari d’oro con la pubblicità.

Amazon e le vendite online

I centri commerciali sono stati sostituiti dalle vendite online: Amazon l’ha fatta da padrone, ma anche altri siti specializzati hanno visto aumentare i loro profitti. Lo shopping online è stato vissuto come espediente terapeutico per esorcizzare la paura e come necessità concreta, data la serrata dei negozi non ritenuti essenziali.

Anche per le categorie merceologiche i cui punti vendita potevano rimanere aperti, si è registrato un aumento vertiginoso delle vendite online: il terrore del contagio ha indotto molti a prediligere gli acquisti fatti comodamente dal pc in sicurezza.