Curiosità
lunedì, 22 Agosto 2022

I ristoranti sono “carceri a porte aperte”? La risposta di Barbara Bet

di Redazione
La food coach non ci sta e replica alle accuse di Vittoria Baldino del M5S.


 

“Io ci metto il sangue, pago e mi distruggo di lavoro e la signora Vittoria Baldini ha offeso non solo me ma tutto il mondo del ristoro. Mi fa male, e lo dico da donna a donna. Le sue parole hanno un peso e in tv non andrebbero mai dichiarate, perché sono false”, così Barbara Bet, donna di successo di fama internazionale e imprenditrice italiana, si scaglia contro l’esponente del Movimento Cinque Stelle dopo le dichiarazioni fatta in tv nel programma Zona Bianca di Giuseppe Brindisi.



 

 

A “Zona Bianca” l’esponente dei M5S Vittoria Baldino ha definito i ristoranti delle “carceri a porte aperte”, una definizione che l’ha mandata su tutte le furie. Cosa è successo?

La signorina presente in studio si è permessa di generalizzare su una categoria vastissima. Non è giusto e non permetto a nessuno di utilizzare quel tipo di definizione. Il mondo del ristoro, come tutti i mondi lavorativi, ha chi ne approfitta e chi invece fa il proprio dovere e si comporta bene come me. In tutti gli ambienti c’è chi è corretto e chi no. Chi paga poco e chi paga il giusto.

 

Che rapporto ha con i suoi dipendenti?

Io pago tutte le tasse, pago bene i miei dipendenti e faccio tutto in regola e le affermazioni della signorina non le tollero. Esistono scuole che formano i giovani proprio per lavorare nel mondo del ristoro e non bisogna sminuire questo settore.

 

Si ha molta difficoltà a trovare personale valido e qualificato?

Questo è un lavoro che dà tanto, ma bisogna farlo con passione e voglia perché è molto impegnativo e duro. Spesso, purtroppo, in tv finiscono persone senza competenze che continuano a dichiarare falsità infangando chi questo lavoro lo fa con il cuore e correttamente da sempre. Non possono continuare ad intervistare studenti che fanno i camerieri solo d’estate. È normale che ne parlino male, lo farebbero in ogni settore. Oggi i giovani vorrebbero prendere lo stipendio e rimanere a casa il fine settimana. Nel ristoro questo è impossibile e va detto. Questo è un lavoro di sacrificio, come tanti altri lavori, e basta dire che è sottopagato.

 

Cosa consiglia darebbe un giovane che vuole intraprendere questo percorso?

Voglio difendere me e altre persone come me che sono oneste e che si comportano correttamente con i propri dipendenti e lancio un appello a chi ha voglia di iniziare a lavorare nel nostro settore: se lavori bene e ci metti cuore e anima verrai sicuramente ripagato ma sappi che lavorare nel ristoro comporta sacrifici, tanti, e bisogna essere consapevoli di questo prima di iniziare. Solo in questo modo si può sperare di far carriera e di crescere professionalmente.

 



 

La mission di Barbara Bet è da sempre quella di far emergere, mediante la propria struttura, più professionisti possibili diventando così oggi un punto di riferimento per tutti. Il suo sostegno, oramai fondamentale per il ristoro, aiuta il cliente dalla A alla Z, e va dal food all’arredo, fornitori inclusi. Una guida indispensabile per il cliente: “La soddisfazione più grande nel mio lavoro mi è data proprio dai titolari dei ristori che aiuto a ripartire. Quel grazie vale più di mille parole”.