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Milano - venerdì, 19 Novembre 2021
Strappare lungo i bordi: lode al fumetto italiano, oltre Michele
Il formato serie regala al fumettista formano una nuova tavolozza. Missione compiuta!
Zerocalcare - Roma - 18-11-2021 - Strappare lungo i bordi: lode al fumetto italiano, oltre Michele

 

(KIKA) - ROMA - M’avvicino a Strappare lungo i bordi un po’ come Zerocalcare racconta d’approcciarsi ad alcune serie televisive: più per sembrare informato in alcuni dibattiti di tendenza che per reale interesse, di sicuro non posso fregiarmi del titolo di suo fan accanito; sono un semplice lettore discontinuo. La curiosità però è mossa principalmente da un meraviglioso sospetto interiore: grazie a Michele Rech, forse, gli autori del fumetto nostrano smetteranno di essere considerati artisti di serie b.

 

La serie Netflix si presenta nel formato 6x20, ovvero sei episodi da venti minuti l’uno o giù di lì. Perché non fare un film dal formato classico invece di una serie? Non me ne importa nulla ma polemizzo con la mia partner in crime di televisione ogni volta che serve usare il telecomando per andare all’episodio successivo. Perché negarsi il piacere di infastidire le persone care quando capita l’occasione? Ecco spero in qualche modo che Zerocalcare abbia frammentato il suo lavoro in questo modo per lo stesso motivo e sento scattare una sorta di alleanza.

 

GUARDA ANCHERoma 2021: Zerocalcare presenta Strappare lungo i bordi 

 

Ciò che si ammira in questa serie non s’allontana dal tema classico di Zerocalcare: c’è l’indisponente armadillo, voce coatta di Valerio Mastandrea, Secco con i suoi gelati e le partite di poker online, antidoto contro tutti i mali del mondo, e poi due amiche che hanno attraversato infanzia, adolescenza e le prime fasi della vita adulta con l’ansioso protagonista. Quest’ultimo afflitto dalle tradizionali turbe esistenziali e pratiche, inondato da un mare di dubbi che sfocia sistematicamente in visioni apocalittiche. Un intreccio che sfreccia metaforicamente e non sulle rotaie di un treno, ghiacciato, trovando un malinconico ed illuminante epilogo come capolinea.

 

In mezzo c’è una sterminata serie di spunti esilaranti, tra i più riusciti c’è proprio la combinazione tra l’umorismo di Zerocalcare e la Babele di linguaggi offerti all’autore dal formato serie. Una nuova tavolozza di colori che nelle mani del fumettista romano rende a meraviglia.

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Pur non avendo mai amato alla follia Zerocalcare, alla fine penso: “Alla faccia dei super budget per le porcherie: tiè, beccatevi il fumetto italiano’. Ne è valsa la pena.

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