(KIKA) - MILANO - Ricordate la polemica scatenata da Fedez quando, in occasione del concerto del Primo maggio, pubblicò la registrazione della telefonata con la Rai? Nella conversazione il cantante denunciava la rete ammiraglia di tentata censura preventiva.

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Il rapper aveva dichiarato di essere stato costretto a fornire il suo testo alla Rai prima di leggerlo davanti all'Italia intera e di essere stato poi contattato dalla vicedirettrice di RaiTre Ilaria Capitani per togliere i nomi dei leghisti citati nel suo monologo. In seguito alla smentita da parte della rete pubblica, aveva pubblicato su Twitter la registrazione delle telefonata:

“Le asserzioni che riporto nel mio testo sono consiglieri leghisti che dicono ‘se avessi un figlio gay, lo brucerei nel forno'", le parole di Fedez. ‘Le sto chiedendo di adeguarsi a un sistema – rispondeva lei – Tutte le citazioni che lei fa con nomi e cognomi non possono essere citate. Questo non è il contesto corretto’. “Chi lo stabilisce? Io dico quello che voglio sul palco. Nel mio testo non c’è turpiloquio, sono imbarazzo per voi”, ha ribattuto lui. “Io ritengo inopportuno il contesto”, gli dice a quel punto la vicedirettrice. “Ma io faccio quello che voglio visto che non c’è contesto di censura. Nel vostro futuro i diritti civili sono contemplati sì o no?”, concludeva lui.

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In seguito al polverone causato - della notizia avevano parlato anche i media stranieri - la Rai aveva minacciato querela. Ebbene oggi, a distanza di oltre tre mesi dall'accaduto e oltre i 90 giorni di tempo legale per agire, ecco risolto il mistero: Fedez non è mai stato denunciato come precisato dall’amministratore delegato Rai, Carlo Fuortes, in audizione in commissione di Vigilanza. Inoltre l’attuale Cda di viale Mazzini, ha spiegato l'AD, si è insediato il 15 luglio, cioè 75 giorni dopo l’accaduto.