(KIKA) - MILANO - La Federazione Internazionale di Motociclismo, FIM, ha sospeso Andrea Iannone dalle competizioni a due ruote a causa di un “risultato analitico avverso a steroidi anabolizzanti androgenici esogeni”.
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Il 30enne centauro di Vasto, in provincia di Chieti, è risultato positivo a un prelievo delle urine effettuato il 3 novembre 2019 dopo la penultima gara del Motomondiale andata in scena a Sepang. È il laboratorio Wada di Kreischa, in Germania, ad aver analizzato e notificato la provetta del motociclista abruzzese. Il fidanzato di Giulia De Lellis è stato quindi sospeso secondo l’articolo 7.9.1 del codice antidoping della FIM.
Il pilota Aprilia, confermato in sella anche per la stagione 2020 della MotoGP, ha commentato così la notizia: "Sono totalmente tranquillo e ci tengo a tranquillizzare i miei tifosi e Aprilia Racing. Mi rendo disponibile a qualunque contro analisi in una vicenda che mi sorprende, anche perché – a ora – non ho ricevuto alcuna comunicazione ufficiale.
Negli anni, e anche in questa stagione, mi sono sottoposto a continui controlli, risultando ovviamente sempre negativo, per questo ho la massima fiducia nella conclusione positiva di questa vicenda".
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Iannone si era infortunato un mese e mezzo prima di correre a Sepang, tra le ipotesi circola anche la possibilità che i farmaci utilizzati per accelerare il rientro in pista abbiano inciso sui risultati al test antidoping. Adesso il pilota ha la possibilità di chiedere l’analisi del campione B prelevato in Malesia e la revoca della sospensione.