(KIKA) - ROMA - L'attesa decennale è finita! Cetto Laqualunque, uno dei personaggi più amati e più riusciti di Antonio Albanese è tornato con l'ultimo capitolo - per ora - della cosiddetta Trilogia d'u pilu: Cetto c'è, Senzadubbiamente, in arrivo nei cinema italiani il 21 novembre con grandi novità.
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Avevamo lasciato Cetto primo cittadino di Marina di Sopra, dopo aver battuto, con i suoi metodi poco corretti, il candidato avversario, De Santis. Lo ritroviamo emigrato in Germania, dove si è ricostruito una vita con Petra (Caterina Shulha), una giovane tedesca dai tratti ariani, con genitori neonazisti che ben si può immaginare quanta e quale considerazione abbiano del genero.
Cetto ha abbandonato la politica per diventare ristoratore: possiede una catena di pizzerie molto ben avviata anche grazie al fatto che i tedeschi lo trovino caratteristico, anche per via di alcune stranezze, come considerare la mafia un brand di successo. Ma la nostalgia si fa sentire e per dare l'estremo saluto alla zia che lo ha cresciuto, Laqualunque torna in patria.
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Qui la zia gli confida un segreto: lui in realtà è figlio illegittimo di un principe. Per Cetto è una nuova ed emozionante sfida che abbraccia con convinzione, anche perché, dice, "La democrazia non può garantire più niente, un re sì!": cosa ci dobbiamo aspettare da lui?
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Regista del film è ancora Giulio Manfredonia, mentre nel cast ritornano Lorenza Indovina nel ruolo della moglie Carmen, Davide Giordano nella parte del figlio Melo e Nicola Rignanese nei panni di Pino, braccio destro di Cetto.