(KIKA) - Difficilmente la ‘lezione di stile’ che Fabio Volo ha diretto su Ariana Grande poteva cadere nel vuoto, infatti poche ore dopo aver condiviso il pensiero in cui lo scrittore e deejay apostrofava come “puttanun” la cantante statunitense, s’è scatenato il finimondo, portando lo stesso Volo a cercare di chiarire la sua posizione.
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“Ero in palestra, sul tapis roulant, e c’erano i televisori con questi canali di video musicali. A un certo punto c’è una che si chiama Ariana Grande, bellissima ragazzina, mora. Sembra abbia 15 anni, vestita di rosa, tutta sexy, se vado a una festa e una viene vestita così dico “chi è ‘sto puttanun?”, questo un passo del monologo incriminato, enunciato durante il programma radiofonico Il volo del mattino. “Fabio Volo è il classico esempio di come certi uomini, quando diventano padri, diventino bigotti o semplicemente più ipocriti, ma sempre maschilisti”, oppure: “Caro Fabio Volo insultare una ragazza per come si veste o per determinate pose che assume è sbagliato. Una donna deve avere la possibilità di esprimersi con tutto ciò che la fa stare bene”.
Le critiche riversate contro lo scrittore però hanno assunto anche toni più gravi, portandolo a mettere i puntini sulle i: “Quando uno mi insulta cancello e lo blocco. Se critichi e basta, puoi stare lì. Per come sono educato io, se mio padre avesse letto cose del genere scritte da me, mi avrebbe dato delle pacche. Però siccome adesso i figli imitano anche i genitori. Poi ho anche pensato ‘meno male sia successo a me, perché ho capito i ragazzini che subiscono questa violenza che poi si buttano dal balcone, perché è una cosa talmente aggressiva… poi con quel linguaggio. Ero a casa e stavo correggendo il mio libro, vedo sotto l’ultima foto che ho messo centinaia di commenti tipo “muori, morite tu e i tuoi figli di cancro”.
“Io chiedo scusa ai fan di Ariana, ma io non ho mai detto che è una pu****a. Poi capisco che voi avete bisogno di amare fortemente qualcuno perché siete lì su un’isola da soli… I vostri genitori dovrebbero fare una riunione e dire “ma dove eri dove quando tuo figlio augurava la morte a una persona?” È stata solo una seccatura per me, ma se c****o così davanti ad una persona che non ha gli strumenti per reggere, quella cosa lì ti soffoca… Guardate quello che scrivono i vostri figli”.
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Fabio Volo poi ha cercato anche di ritrattare: “Non ho mai detto a una donna pu****a”. Era a favore delle donne. Ma poi arrivano quelli seri, Repubblica, Corriere. Poi qui a Il Volo del Mattino siamo come una famiglia, e ad esempio in famiglia uno si permette di dire cose che vanno un po’ fuori, perché certo io ho detto “per come è vestita, uno che la guarda direbbe “chi è ‘sto put****n?”, ma io lo dico perché voi siete un po’ la mia famiglia. Ieri mi son trovato accusato di qualcosa che non ho fatto, ho detto il contrario”.
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