(KIKA) - LOS ANGELES - Asia Argento ancora al centro di uno scandalo molestie, ma stavolta sul banco degli imputati è finita lei. L'attrice romana, diventata lo scorso anno una paladina del movimento #metoo dopo un'intervista in cui raccontò di essere stata stuprata dal produttore Harry Weinstein, avrebbe pagato 380mila dollari quale risarcimento a Jimmy Bennett, un giovane collega e musicista rock che l'aveva accusata di molestie, raccontando di essere stato aggredito sessualmente dall'attrice in una camera d'albergo in California nel 2013, quando aveva appena 17 anni.

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Secondo gli avvocati dell'attore si è trattato di “un’aggressione sessuale” che lo ha traumatizzato al punto da mettere a rischio la sua salute mentale. Nella loro denuncia i legali avevano chiesto un risarcimento di 3,5 milioni di dollari per “aver intenzionalmente inflitto sofferenza emotiva e perdita di stipendio a seguito di un’aggressione sessuale”.

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A rivelarlo è il New York Times, citando i documenti degli avvocati di Asia Argento e di Bennett, che con l'attrice aveva girato, nel 2004, il film Ingannevole e il cuore più di ogni cosa, nel quale interpretava la parte di suo figlio. Tra i documenti acquisiti ci sarebbe anche un selfie datato 9 maggio 2013 che mostra Bennett e la Argento a letto, più i dettagli sui tempi dei pagamenti: 380mila dollari in un anno e mezzo, a cominciare da un versamento di 200mila dollari in aprile.

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Non è giunto fino ad ora alcun commento da parte di Asia Argento né da parte del suo accusatore. Il suo legale si è limitato a dichiarare che "Jimmy continuerà a fare ciò che ha fatto negli ultimi mesi e anni, concentrandosi sulla sua musica".