(KIKA) - LONDRA - Leaving Neverland, il documentario che accusa nuovamente Michael Jackson di pedofilia, continua a far discutere. Questa volta a finire nell'occhio del ciclone è Barbra Streisand, che in una intervista dal The Times ha preso le difese dell'artista americano, scomparso dieci anni fa. L'attrice ha infatti dichiarato: "Credo al racconto dei due protagonisti del documentario ma erano felici di stare lì, e in fondo non sono morti", ha spiegato aggiungendo che entrambi hanno una famiglia, con moglie e figli.
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L'artista ha poi puntato il dito contro i genitori di questi bambini, che li hanno lasciati soli in più occasioni, in compagnia dello stesso Jackson. "Sto male per quei bambini e sto male per lui. Credo che la colpa sia dei genitori, che hanno permesso ai loro figli di dormire con lui". E poi ancora: "I suoi bisogni sessuali erano i suoi bisogni sessuali - ha aggiunto la Streisand - e dipendevano dalla sua infanzia o del suo Dna".
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Le sue parole però hanno fomentato un acceso dibattito, in sui si è espresso anche il regista del documentario Dan Reed, che su Twitter ha accusato la cantante di voler sdoganare la pedofilia.