Cinema
- giovedì, 26 Gennaio 2023
Brad Pitt: "Babylon è divertente, toccante, grandioso"
“Da vedere al cinema”, raccomanda l'attore protagonista.
Babylon, Brad Pitt - 26-01-2023 - Brad Pitt:

(KIKA) - “Divertente, toccante e grande, anzi, davvero grandioso”. Con questi aggettivi Brad Pitt descrive al pubblico Babylon, il film di Damien Chazelle, arrivato il 19 gennaio in Italia e candidato all'Oscar per la migliore scenografia (la cerimonia si terrà il 12 marzo). “Da vedere al cinema”, raccomanda.

Brad Pitt è uno dei protagonisti di Babylon, che racconta la Hollywood selvaggia, senza regole e sontuosa degli anni Venti del secolo scorso, quando il passaggio fra il cinema muto e il sonoro provocò un vero terremoto nella neonata fabbrica dei sogni. E’ un argomento che piace agli addetti ai lavori e che di solito porta fortuna. The Artist, che vinse cinque Oscar nel 2012, fra cui il più importante, al miglior film, raccontava lo stesso passaggio cruciale. Damien Chazelle lo fa con un film di tre ore e nove minuti.

“E’ incredibile come il regista sia riuscito a rendere queste tre ore così affascinanti – continua Pitt, che interpreta una star del muto –. E’ incredibile quanto riesca a infilare in una sola inquadratura. Per capirla davvero occorre rivederla più volte. Quando lessi il copione, che era di 120 pagine, gli chiesi cosa avrebbe tagliato. Damien mi rispose: nulla, ed è stato di parola”.

Il film procede su strade parallele. E’ il racconto di varie vite che si intersecano in quel grande parco giochi che fu la Hollywood dei primi tempi. Una di queste è interpretata da Margot Robbie. Il suo personaggio, Nellie LaRoy, è vagamente ispirato all’attrice Clara Bow, quello di Brad Pitt a John Gilbert, divi del muto che non sopravvissero al sonoro. “Nomi che ormai solo gli appassionati di storia del cinema conoscono – dice l’attrice australiana – eppure è una storia che incanta, ed è davvero sontuosa, come se La Dolce Vita e Wolf of Wall Street avessero fatto un bambino insieme”.

Nellie appartiene a una classe sociale infima ma ha doti attoriali innate. “Ho amato Nellie  – dice Margot Robbie - ma è stata stancante da morire. Ricordo di aver scritto sul copione, a proposito del suo carattere e di come avrei dovuto interpretarla: ‘chiedi sempre la piena attenzione di tutti’. Ecco lei ha fatto la stessa cosa con me. Mi ha chiesto la sua piena attenzione, tutto il tempo. E Damien non è stato da meno. Ricordo la prima scena. Era la prima e quindi ho cercato di dare il massimo, ero esageratissima nel mio modo di recitare. Damien è venuto da me arricciandosi una ciocca di capelli, con fare pensieroso e immediatamente ho capito che non gli avevo dato ciò che cercava. Mi ha detto: sei stata grandiosa, ma mi serve molto di più. Più di quello che ho appena fatto? Non credevo di essere in grado. Ma l’ho fatto. L’intera esperienza su questo set è stata così”.

Oltre alla Robbie e Pitt sono nel cast Tobey Maguire, Jean Smart, Olivia Wilde, Flea dei Red Hot Chili Peppers, il regista Spike Jonze, Katherine Waterston, Eric Roberts e molti altri volti noti, che il pubblico faticherà a scoprire dietro la maschera, oltre a qualche nuovo talento di cui sentiremo parlare, il messicano Diego Calva per esempio.

“Prima di Babylon non ho mai preso in considerazione quell’era per un film – dice Brad Pitt -. Gli attori non potendo usare la voce dovevano forzare le espressioni facciali, erano maschere. Ho sempre percepito tutto questo come molto ridicolo e solo quando mi sono seduto a chiacchierare con Damien ho scoperto il fascino e il calore di quell’epoca. Per studiare ho guardato i film di John Gilbert, naturalmente, e poi quelli di Douglas Fairbanks e Rodolfo Valentino”.

Damien Chazelle invece quel pezzo della storia del cinema la ama da sempre: “Adoro le storie e la storia della vecchia Hollywood, o forse si potrebbe parlare di preistoria. Ma l’interesse che mi ha portato a realizzare questo film è arrivato dopo un articolo letto una quindicina di anni fa, che raccontava di questo strano fenomeno, successo alla fine degli anni Venti, quando ci furono molti suicidi o morti poco chiare, casi di overdose, un’epidemia di consumo di stupefacenti a Los Angeles."

"Tutto questo accadde in un momento che coincide con la transizione fra il cinema muto e il sonoro. Era un aspetto brutale di quell’epoca che non conoscevo e che mi colpì molto. Da quel momento ho iniziato a pensare al tipo di comportamento che poteva aver portato a quelle conseguenze, la vita agli estremi, la passione e le ambizioni della gente di allora. E’ nato così il copione di Babylon. L’ho concepito come un pezzo d’insieme, con un certo numero di personaggi che avrebbero guidato lo spettatore attraverso quei tempi tumultuosi, la fine di un’era, il passaggio da un’epoca ad un’altra”.

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