(KIKA) - Gianluigi Buffon, il portiere dei record che ha portato la Nazionale italiana a vincere i mondiali nel 2006, ha sofferto di depressione e lo ha raccontato in una lettera indirizzata a se stesso da giovane, a 17 anni, pubblicata su The Players Tribune.

"Una mattina ti alzerai dal letto e le tue gambe inizieranno a tremare fortissimo. Sarai così debole che non riuscirai a guidare la macchina. All’inizio penserai che si tratti semplicemente di stanchezza o di un virus. Ma poi la cosa peggiorerà. Avrai solo voglia di dormire. All’allenamento ogni parata sembrerà un’impresa. Per sette mesi non riuscirai a goderti la vita". Comincia così il racconto dei primi sintomi della depressione che lo hanno colpito a 26 anni, nel pieno della sua carriera. 

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"Pensi che sia solo un modo per suonare la carica. Non sai che è uno slogan fascista. Questo è uno degli errori che provocheranno tanto dolore alla tua famiglia. Ma gli sbagli sono importanti perché ti ricordano che sei umano. Ti ricorderanno in continuazione che non sai un cazzo, amico mio. Questo è importante perché il mondo del calcio cercherà di convincerti che sei speciale. Ma devi ricordarti che non sei diverso dal barista o dall’elettricista di cui sei amico da una vita. Questo pensiero ti tirerà fuori dalla depressione. Non il fatto di ricordarti che sei speciale, ma ricordando che sei uguale a tutti gli altri".

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E poi ancora: "Non puoi capirlo adesso a 17 anni ma ti prometto che il vero coraggio è mostrare le tue debolezze e non vergognarsene. Queste si accompagnano alle certezze che ognuno deve avere nella vita. Meriti il dono della vita, Gigi. Come tutti. Ricordati questo". 

In una intervista video, l'ultimo consiglio a chi ha sofferto di questi problemi: "Non aver paura di dimostrare quello che veramente sei è la cosa che ti fa accettare te stesso, devo dimostrare di meritare il dono della vita".