(KIKA) - CANNES - Quando Adèle Exarchopoulos vinceva la Palma d’oro al Festival di Cannes 2013 aveva appena compiuto 20 anni, altissime quindi le aspettative nei confronti dell’interprete francese, che durante la 72esima edizione della kermesse transalpina è arrivata con un nuovo film Sibyl.
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LE IMMAGINI DEL PHOTOCALL DI SIBYL
Cos’è cambiato rispetto a cinque anni prima, quando cioè conquistava pubblico e addetti ai lavori con la sua interpretazione in La vita di Adele? “Sono cresciuta. Mi continuavano ad arrivare proposte, rifiutate, di film troppo sexy. Avevo paura di deludere gli altri. Mi facevano domande, era come se mi dovessi sempre difendere e giustificare, pazienza se tutto il mondo non si identificava col mio personaggio. In comune con questo ha la vulnerabilità e l’intensità. In Sibyl sono un’attrice alle prime armi che desidera e non celebra se stessa”, le parole della Exarchopoulos sulle colonne del Corriere della Sera.
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La pellicola diretta da racconta da Justine Triet narra la storia di Sibyl, una psicoterapista che ritorna alla sua prima passione: la scrittura. Margot, sua ultima paziente e attrice emergente dai mille problemi, rappresenta per lei una fonte di ispirazione così grande da ossessionarsi per lei.
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