(KIKA) - MILANO - Dario Argento ha lottato contro l'istinto suicida dopo le riprese di Suspiria. A rivelarlo è stato lo stesso re dell'horror in una lunga intervista nella quale ha parlato a tutto campo dai tempi in cui ha debuttato alla regia agli ultimi lavori. "Ho fumato canne dai trenta ai settant'anni e poi ho smesso perché mi veniva la tosse", ha dichiarato il padre di Asia.

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Dal 1970 ad oggi Dario ha girato oltre venti film e ha spiegato che la scena più spaventosa che gli è toccato girare è stata "l'inizio di Suspiria, con la ragazza che arriva all' Accademia di danza di Friburgo, piove, diluvia, il fiume s' ingrossa e invade la città. Non la fanno entrare, scappa, va da un'amica che viene assassinata. Dura 15 minuti, è un crescendo fino al parossismo".

Proprio il remake di Suspiria firmato Guadagnino non è andato molto a genio ad Argento: "Non mi è piaciuto molto. Non fa paura. I produttori di Amazon mi avevano chiesto una supervisione, ma non ci pensavo proprio: per Luca forse era un omaggio, ma per loro era un'operazione per far soldi".

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"Non ho mai capito perché dopo le riprese di Suspiria ebbi l'istinto di suicidarsi. Il film era stato impegnativo, era il 1976, gli effetti speciali non esistevano. Mi ero separato da Daria Nicolodi, Asia aveva un anno ed era come se non l'avessi mai vista. Mi ero chiuso all' Hotel Flora, a Roma, a riposare per un mese. All'apparenza ero sereno, la sera venivano gli attori e la troupe, vedevamo film, andavamo a ballare al Jackie 'O. Ma la notte la finestra mi chiamava, mi vedevo sfracellato al suolo. Un amico medico mi aveva detto di murarla con l' armadio, così da non potermi buttare se l' impulso fosse tornato. Funzionò, la notte mi ritrovavo accasciato fra l' armadio e le tende, ma vivo."