(KIKA) - La logica del fashion victim contro l’etica del riciclo, sostenibilità e qualità: la deflagrazione nelle vendite delle sneakers Lidl è ormai un caso sulla bocca di tutti.

GUARDA ANCHE: Heidi Klum testimonial Lidl

Prima i fatti. Negli ultimi mesi la catena di discount tedesca ha registrato una netta impennata di interesse nei confronti delle calzature vendute sui suoi scaffali, un prodotto praticamente introvabile nel nostro Paese. Indisponibilità che ha alimentato il desiderio degli sneakers adiccted di reperirle, in un modo o nell’altro.

Offerte in edizione limitata a poco più di dodici euro sul mercato italiano, le scarpe sono andate a ruba in pochissime ore e rivendute dagli utenti con il metodo resell, la rivendita a prezzi maggiorati, raggiungendo anche il valore di migliaia di euro. Insomma, prodotti solitamente low cost e dalla qualità approssimativa rivenduti a peso d’oro.

GUARDA ANCHE: The Queen’s of Gambit, la regina degli scacchi? Esiste davvero! 

Il dibattito è controverso: sulla bilancia infatti ci sono le logiche di mercato, che non piaceranno a tutti ma sono vecchie come il mondo, e la necessità globale di puntare sulla qualità, il riciclo e la sostenibilità, fattori chiave per la ripartenza dell’economia, in tempi di pandemia ma non solo.