(KIKA) - LONDRA - Novantacinque candeline e il primo compleanno da monarca senza l'amato principe Filippo: la regina Elisabetta II, simbolo della monarchia britannica, la più amata d'Europa, festeggia oggi uno dei suoi compleanni più tristi.  L'altro giorno a lei dedicato, tradizionalmente celebrato il 18 giugno, la parata Trooping the Colour.

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La bambina che venne al mondo nel quartiere londinese di Mayfair 95 anni fa era destinata a una tranquilla esistenza da membro della famiglia reale britannica: buone scuole, ottimi amici, nessuna responsabilità, perché era figlia del secondogenito del re Giorgio V ed era una femmina. Quando nel 1936 suo zio, Edoardo VIII, abdicò al trono per sposare Wallis Simpson e suo padre divenne re con il nome di Giorgio VI, la piccola Elisabetta Windsor dalla pelle di porcellana e dal sorriso aperto diventò l'erede al trono del Regno Unito di Gran Bretagna, una monarchia millenaria. Non era nata per essere regina, ma da quando lo è diventata, nel 1952, ha incarnato l'immagine stessa della monarchia.

Nel corso dei suoi 69 - finora - anni di regno ha visto sfilare 15 primi ministri britannici, da Winston Churchill a Margaret Thatcher e arrivando sino ai giorni nostri con Boris Johnson, ha affrontato il divorzio del figlio Carlo dalla principessa Diana, cui ha reso omaggio alla sua morte concedendo funerali quasi di stato con bandiera a mezz'asta su Buckingham Palace, ha visto nascere tanti nipoti e ne ha visti sposarsi quattro, Zara, Eugenia di York, Harry e William, che un giorno diventerà Re e che quattro anni fa le ha dato la terza pronipote, Charlotte Elizabeth Diana. Si è anche distinta per stile: classici e inconfondibili i suoi soprabiti con cappello in tinta, spesso nelle sfumature pastello, in ogni caso colori che la rendessero ben distinguibile, perché in caso di pericolo la Regina va individuata subito e portata in salvo.

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Perché è vero, Dio salvi la regina, ma in casi estremi ci devono pensare gli uomini!