(KIKA) - ROMA - La nuova avventura di Raoul Bova nei panni di Don Matteo entra nel vivo. L’attore, insieme al resto del rinnovato cast, ha presentato a Roma la 13esima stagione della popolare serie.
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UN PRETE CONTADINO
Don Massimo (Raoul Bova) è un prete diverso. Diverso da Don Matteo e da tutti gli altri. Un prete della “terra”, contadino, abituato a sporcarsi le mani, più propenso a stare tra gli ulivi umbri a zappare la terra che a stare dentro le quattro mura della canonica.
SALDO NELLA FEDE
Certamente saldo nella sua fede e nel suo rapporto con Dio, ma con le difficoltà di tutte le persone di oggi, dell’uomo comune: un prete che, come tutti noi, ha a volte anche bisogno di sfogarsi, di scaricare le tensioni.
UN UOMO SOLITARIO
Don Massimo, un po’ per vocazione professionale (nella sua vita di prima) e un po’ per attitudine, è sempre stato un tipo solitario, abituato a occuparsi di sé senza dover rendere conto a nessuno: ecco perché in qualche modo fa sempre un po’ fatica ad entrare in contatto con gli altri, specialmente se quegli altri sono la pazza famiglia della canonica.
PASSATO MISTERIOSO
Don Massimo arriverà a Spoleto al suo primo incarico in una parrocchia, portando con sé una vocazione travagliata e un passato misterioso. Già, perché Don Massimo prima di vestire i panni di sacerdote era un uomo come tanti altri, con un lavoro e dei progetti per il futuro: ma l’incontro con la morte e soprattutto con Don Matteo gli hanno cambiato la vita, portandolo sulla via della fede.
PRETE MODERNO
Un prete moderno che dovrà fare i conti non solo con le difficoltà degli altri, ma soprattutto con le sue. Un uomo che pensava che la vita da sacerdote sarebbe stata solitaria, senza famiglia. E invece scoprirà di avere una famiglia ancora più grande.