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Hollywood - lunedì, 6 Aprile 2020
Duffy, tutta la verità sul caso del rapimento
Drogata e stuprata per giorni! L'artista rivela con una lettera i dettagli della vicenda.
Duffy - Hollywood - 26-02-2020 - Duffy, tutta la verità sul caso del rapimento

(KIKA) - HOLLYWOOD - Duffy è tornata a parlare del misterioso e scabroso caso del rapimento.

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La cantante gallese ha scelto di approfondire l'argomento, affrontato per la prima volta a febbraio dopo anni di silenzio, all'interno di un lungo post condiviso sul suo sito ufficiale: "Non c’è più grande agonia di portarsi dentro una storia non detta. Voglio condividere con voi la mia oggi", l'esordio dell'artista di Mercy. "Era il mio compleanno. Sono stata drogata al ristorante, e poi sono stata drogata ancora per quattro settimane e portata in un altro paese. Non mi ricordo essere salita sull’aereo. Sono stata messa in una stanza d’albergo e il carnefice è tornato e mi ha stuprata. Non so perché non mi abbia drogata all’estero, penso che mi desse una sostanza che non poteva portarsi dietro". La cantante rivela che la salvezza è arrivata da una conoscente: "È venuta a casa mia e mi ha vista sul balcone avvolta in una coperta che guardavo nel vuoto. Mi ha detto che ero gialla e che sembravo una morta. Era spaventata ovviamente ma non voleva interferire, non aveva mai visto niente del genere".

Duffy continua poi il racconto dell'orrore: "Mi avrebbe potuto uccidere. Ho pensato di scappare nella città più vicina mentre dormiva, ma non avevo soldi e avevo paura che avrebbe chiamato la polizia, lui, e forse mi avrebbero considerata una persona scomparsa. Non so come ho avuto la forza di passare quei giorni. Ho sentito la presenza di qualcosa che mi ha aiutata a restare viva. Sono tornata in aereo con lui, sono rimasta calma, per quanto uno può restare calmo in una situazione del genere, e quando sono tornata a casa mi sono seduta, confusa, come uno zombie. Sapevo che ero in pericolo di vita, lui mi aveva detto in modo velato che mi voleva uccidere. Con le poche forze che avevo, il mio istinto mi diceva di correre, correre e trovare un posto dove vivere e dove lui non mi avrebbe trovata".

La cantante gallese dedica le ultime righe a una psicologa esperta in violenza sessuale: "Ero ad alto rischio di suicidio. Lei mi ha conosciuta, mi ha visto come una persona, ha imparato cose su di me e mi ha capita. L’ha fatto in modo molto gentile. Per le prime otto sedute non riuscivo a guardarla negli occhi, il contatto visivo era una cosa che proprio non riuscivo a mantenere. Il pensiero di riuscire a riprendermi mi sembrava impossibile. Dopo, non vedevo nessuno per settimane e settimane, restavo da sola. Mi toglievo il pigiama, lo bruciavo e ne mettevo uno nuovo. I miei capelli si riempivano di nodi perché non li spazzolavo. Alla fine li ho tagliati del tutto".

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Duffy conclude spiegando il motivo che l'ha spinta a condividere la sua atroce esperienza: "Scrivo questo perché viviamo in un mondo che ci ferisce e non mi vergogno più del fatto che qualcosa mi abbia ferita profondamente. Credo che se parli con il cuore il cuore degli altri ti risponda. Per quanto la mia storia sia oscura, parlo col cuore per la mia vita e per la vita di altri che hanno sofferto come me".

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