(KIKA) - LONDRA - Amy Winehouse non si è suicidata. A tre mesi dalla sua tragica scomparsa, il Coroner ha stabilito che la cantante è deceduta a causa degli effetti procurati dall'eccessivo consumo di alcolici. Gli esami autoptici hanno rivelato che la star di Back to Black aveva ingerito una quantità tale di alcol da superare abbondantemente il limite concesso dalla legge. La Winehouse era stata trovata priva di sensi nel suo appartamento di Camden, a nord di Londra, lo scorso 23 luglio, e un poliziotto entrato nell'appartamento aveva trovato tre bottiglie di vodka completamente svuotate nella sua camera da letto. L'esame tossicologico effettuato successivamente dal patologo Suhaul Baithun ha chiarito che la quantità di alcol nel sangue della musicista le avrebbe procurato un collasso respiratorio, mentre ha escluso invece la presenza di sostanze stupefacenti. I genitori Mitch e Janis erano presenti quando i risultati delle analisi sono stati resi pubblici.