(KIKA) - MONDOVÌ - Bruno Cacace e Danilo Calonego, due dipendenti della Con.I.Cos (Contratti Internazionali Costruzioni) di Mondovì, sono stati rapiti a Ghat, nel sud della Libia al confine con l'Algeria.
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Si tratta di un rapimento lampo avvenuto per mano di sconosciuti armati e incappucciati, in una zona ben nota all’intelligence locale e nella quale imperversano trafficanti di ogni tipo e tribù tuareg. Nelle ore serali del 19 settembre la Farnesina ha messo in moto la macchina diplomatica per liberare attraverso un riscatto lampo i due uomini, cercando di non far diventare di pubblico dominio la notizia, ma le difficoltà a riconoscere la provenienza dei criminali, in zona imperversano anche le forze jihadiste, hanno reso vane le prime mosse.
I due dipendenti stavano lavorando alla manutenzione dell’aeroporto di Ghat, insieme a un cittadino canadese anch’esso prelevato dai criminali: "Li hanno fermati in mezzo alla strada, nel deserto. Probabilmente hanno visto un'auto ferma e hanno rallentato pensando fosse in panne”, ha spiegato all’Ansa un ex collega di Cacace e Calonego.
"La vita di Bruno è qui, non in Libia, doveva tornare a casa domenica - le parole di Ileana, la sorella di Bruno Cacace - sapevamo che girava con la scorta”.
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