(KIKA) - MILANO - Ora che le accuse di stupro e molestie sono state archiviate, Fausto Brizzi racconta, per la prima volta, la sua verità sulle insinuazioni  che gli sono costate lavoro, matrimonio e serenità nei rapporti con gli altri. Lo fa a Verissimo, ospite di Silvia Toffanin, cui spiega cosa lo ha salvato nei mesi più bui e come anche questo sia servito.

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A dargli coraggio è stata la presenza della moglie (oggi ex) Claudia Zanella, della figlia Penelope, degli amici, quelli veri, perché "La vera terapia di quest’anno è stata circondarmi di persone che mi volessero bene. Questa cosa mi ha permesso di passare da duemila a cento numeri sulla rubrica del cellulare. Improvvisamente capisci chi sono le persone superflue e quelle fondamentali".  Amicizie che si credevano radicate si sono rivelate superficiali, mentre "persone, che pensavo semplici conoscenti, invece mi hanno dato le chiavi della loro casa in caso di emergenza".

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"Bisogna sempre e comunque mantenere l’ironia perché ti salva – ha spiegato Brizzi - "alla fine un calcio nel posteriore aiuta a resettare la propria vita in meglio, a guardare meno volte il telefonino e a fare in modo che le persone a cui vuoi bene, stiano bene”.

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Quanto al processo mediatico che ha subito, il regista ha una spiegazione semplice: "Questo è un malessere diffuso nel nostro Paese per cui sembra che la gente non voglia vincere qualcosa o avere una fortuna, ma vedere una sfortuna degli altri".

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