(KIKA) - VENEZIA La cancellazione del Festival di Cannes 2020, si sarebbe dovuto celebrare a metà maggio, aveva lasciato pensare a una stagione 2020-2021 degli Oscar ampiamente, se non del tutto, azzerata a causa della pandemia da coronavirus, il Festival di Venezia però restituisce speranza al settore dell’intrattenimento.
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Stando a quanto dichiarato all’Ansa dal direttore artistico della rassegna cinematografica lagunare Alberto Barbera le speranze sono ampiamente giustificate: “Sarà per forza sperimentale. Ci sarà sicuramente l’uso delle mascherine e il distanziamento sociale. Si dovrà poi per forza di cose ridurre il numero di accesso in sala degli spettatori e probabilmente anche il numero stesso degli accreditati. È evidente che poi molti film, soprattutto stranieri, non verranno accompagnati dai talent che non se la sentiranno o saranno impossibilitati a venire”. Le limitazioni imposte dall’emergenza restituiranno una dimensione più umana della kermesse, pochi gli artisti che potranno rispondere all’invito degli organizzatori, alcune stelle internazionali hanno già rifiutato, red carpet, cerimonie, party e interviste saranno quindi limitate, dando più risalto alle pellicole.
Queste invece le parole del nuovo presidente della Biennale Roberto Cicutto: “I festival hanno avuto un ruolo importante per la valorizzazione degli artisti e dell’industria cinematografica, ma oggi chi viene a Venezia deve ritornare all’idea di promuovere il valore dei film, non gli effetti rispetto all’uscita in sala. Anche gli altri festival dovranno scegliere i contenuti e la promozione del valore culturale, tutto il resto dovrà farlo l’industria cinematografica”
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Pur con le precauzioni e gli interrogativi del caso Venezia 2020 si farà.