(KIKA) - MILANO - La morte di Karl Lagerfeld ha levato un coro quasi unanime di messaggi in suo onore. Quasi unanime, dato che nelle ultime ore c'è chi ha cercato di ridimensionare la mitica figura dello stilista.

Trattasi di Jameela Jamil, attrice che ha dichiarato come Lagerfeld fosse "uno spietato misogino e grasso-fobico".

La donna ha rincarato la dose spiegando che il designer "non dovrebbe essere osannato su internet come un santo scomparso troppo presto. Era certamente talentuoso, ma non una brava persona".

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ll post è stato contestato, tra gli altri, da Cara Delevingne, una delle amiche intime del compianto stilista.

 "Non era un santo, ma un essere umano come tutti noi che abbiamo commesso errori e meritiamo la possibilità di esser perdonati per questo".

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Jameela ha ribatutto così alle parole della Delevingne: "Non possiamo cancellare decenni di abusi verso le minoranze con 'è un essere umano' o 'ha fatto errori'. La prima volta può esser uno scherzo e ci si può scusare. Ripetersi, nonostante il biasimo pubblico, fa di te una brutta persona. Mi dispiace parlar male di qualcuno a cui vuoi bene. Le sue cattiverie non erano rivolte a te, magra, bianca e incredibilmente privilegiata: quindi la sua pessima condotta non ti ha urtato".

L'attrice ha contestato le varie frasi al limite pronunciate negli anni da Lagerfeld, come quando disse che "nessuno vuole vedere donne formose", o come quando definì la cantante Adele "troppo grassa".