(KIKA) - LOS ANGELES - Quella del cosiddetto "divano del produttore" è più di una leggenda metropolitana: è uno stereotipo che, come tale, trae la sua origine in una purtroppo triste consuetudine ha accomunato molte celebrity ai loro esordi. Il movimento #metoo e il risalto dato da Time alle Silence Breakers ha spinto molte star a confessare abusi e attenzioni moleste da parte di produttori e addetti ai lavori. Anche quelli avvenuti nel passato, come è successo a Jennifer Lopez.
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La popstar ha confessato ad Harper's Bazaar la proposta indecente ricevuta da un regista al provino per uno dei suoi primi film: "Mi chiese di togliermi la maglia e restare a seno nudo. Rimasi senza parole. Ero terrorizzata. Il cuore mi batteva all'impazzata e io pensavo: quest'uomo mi sta dando un lavoro! Era uno dei miei primi film. Ma dentro di me sapevo che non era la condotta giusta. Avrei potuto scegliere in un senso o nell'altro ma alla fine il Bronx che c'è dentro di me disse: Non se ne parla!"
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Alla fine, J Lo disse di no e la sua carriera non ne risentì, anzi: è diventata una delle star di maggiore successo del panorama mondiale e oggi è diventata produttrice proprio per creare più ruoli per le donne e offrire loro l'opportunità di costruire il proprio percorso lavorativo senza dover sottostare alle stesse molestie.
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