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Milano - lunedì, 25 Settembre 2017
Marco Rossetti, il fascino oscuro di Squadra Mobile 2
L'attore romano: "Quando cominciai a fare tv ero un cane. Mi ha insegnato tanto"
Marco Rossetti - Milano - 04-11-2015 - Marco Rossetti, il fascino oscuro di Squadra Mobile 2

(KIKA) - MILANO - ESCLUSIVO - Se Daniele Liotti rappresenta la bellezza rassicurante della porta accanto, Marco Rossetti è il fascino oscuro dei sobborghi romani. Un'oscurità che il 32enne attore capitolino esprime maggiormente quando si trova dietro alle telecamere.

Sul set di Squadra Mobile, serie tv poliziesca di Mediaset alla sua seconda stagione, è infatti la giovane recluta Riccardo Pisi. "I nuovi episodi sono più dinamici rispetto a quelli della prima stagione", osserva Rossetti, il cui aspetto da ragazzo di borgata non è il prodotto dell'ambiente in cui è nato, se l'è conquistato sul campo: "La mia famiglia è piuttosto benestante, ma io ho fatto vita di strada".

Cresciuto sui palchi teatrali, l'attore sente di dovere molto alla televisione: "Mi ha insegnato a essere sempre pronto. C'è poco tempo per provare, richiede una concentrazione altissima". Eppure, il passaggio dal teatro alla tv non fu dei più riusciti: "Al primo anno di Ris ero un cane, fu un miracolo se non mi fecero fuori". Il palcoscenico rimane la sua grande passione: "È quella cosa che a 16 anni mi accese una lampadina nella testa".

A fargli amare il cinema, invece, fu Monicelli con Amici miei. "Mi piacciono le pellicole che raccontano l'umanità. Oggi ci si basa troppo sui profitti. Per fortuna esistono registi come Ozpetek e Garrone". Rossetti ha imparato il valore della dedizione dallo sport: "Ho fatto tanto pugilato, una disciplina in cui bisogna soffrire". E forse non è un caso se la sua scena più sofferta è stata quella con la quale esordì sul grande schermo nel film Scontro di civiltà per un ascensore a piazza Vittorio: "Dovevo interpretare uno stupro. All'epoca avevo 25 anni, rimasi molto turbato".

Non se la sente di consigliare ai giovani di intraprendere la carriera attoriale, Rossetti: "La gente pensa che l’attore passi il tempo a non fare un cazzo, ma è un mestiere faticoso. Di certo, io non potrei fare altro".

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