(KIKA) - LOS ANGELES - Lo scandalo delle molestie sessuali che ha coinvolto il produttore Harvey Weinsein, accusato di abusi da tante attrici di Hollywood, continua a tenere banco sulle pagine delle riviste e dei giornali anche quando non ci sono nuove denunce. Ad attaccare il fondatore di Miramax è stavolta Meryl Streep, che per il film The Iron Lady, prodotto proprio da Weinstein, vinse il suo ultimo Oscar.

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La Streep, di nuovo canditata per The Post, con Tom Hanks e Steven Spielberg, non accusa il produttore di molestie o condotta inappropriata nei suoi confronti ma, che avrebbe utilizzato la dichiarazione dell'attrice secondo cui  "l'atteggiamento di Weinstein è sempre stato rispettoso" nei suoi confronti quale testimonianza e conferma della correttezza del suo assistito per dimostrare che chi lo accusa di molestie o addirittura stupro, sta mentendo.

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"L'uso che gli avvocati di Weinstein intendono fare della mia dichiarazione, cioè che lui non avesse commesso abusi fisici o verbali nei miei confronti, come prova che non lo avesse fatto contro ALTRE donne, è patetico - ha detto la Streep a Deadline - Le azioni criminali di cui è accusato sono sua responsabilità e pagherà per i suoi crimini, se ancora esiste la giustizia nel sistema, indipendentemente da quanti buoni film abbia prodotto o finanziato".

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All'indomani dello scandalo Weinstein, Meryl Streep venne attaccata da molti, soprattutto dalla principale accusatrice Rose McGowan, per il suo silenzio, ma ribadì sempre con forza di essere stata all'oscuro di tutte le accuse e di comportamenti scorretti da parte di Weinstein.

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