(KIKA) - MONZA - ESCLUSIVO - Questa storia inizia quaranta anni fa. Michele Sangineto, ex professore dell'istituto d'arte di Monza un giorno, per caso, incontra seduto su una panchina, un ragazzo assorto tra i propri pensieri, con gli occhi tristi e con uno strano strumento musicale tra le mani.
Il professore si avvina al giovane, gli parla e subito capisce il motivo di tanta tristezza: quello strano strumento non funziona. "Pur non sapendo come costruire uno aggeggio simile, l'ho guardato - racconta Sangineto - e ho gli detto che gliene avrei costruito nuovo . Dieci giorni dopo ho consegnato a quel ragazzo il nuovo strumento. Da quel momento in poi è iniziato uno splendido ingranaggio anche perché ho iniziato, per passione e gioco, a creare strumenti anche per alcuni amici di questo ragazzo".
Nel corso della sua vita, Sangineto non ha realizzato strumenti per così dire contemporanei ma si è divertito a costruire strumenti che si trovano nei dipinti del XVI secolo, nei bassorilievi del XII secolo o quelli raffigurati nei codici di Leonardo Da Vinci.
Entrare nel laboratorio del sig. Sangineto è come entrare in un piccolo museo: non ci sono solo la viola oragnista (una sorta di clavicembalo), l'organo di carta e la piva a vento continuo di leonardesca ideazione ma anche strumenti di altri dipinti famosi.
Ecco allora il Galoucorde e il Sangicorde (nomi inventati dallo stesso Sangineto), due strumenti che possono essere ammirati nel quadro La liberazione di Andromeda di Piero di Cosimo esposto agli Uffizi di Firenze. Oppure liuti, salteri a pizzico e una viola zoppa da gamba immortalati dal pittore Gaudenzio Ferrari.
Come spiega Sangineto: "Con questa mia attività e passione ho voluto rivisitare il nostro passato tramite lo strumentario e fare in modo che questi oggetti del nostro passato che abbiamo tralasciato si inseriscano in un mondo nuovo". Ecco il mondo di legno, musica arte e poesia di Michele Sangineto.
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