(KIKA) - PITTSBURGH - Era il 1959 quando Ruth Handler, osservando sua figlia giocare con le bambole, ebbe un'illuminazione che venne poi recepita dal marito, co-fondatore della Mattel: in un mondo di balocchi che rappresentavano neonati, creare la prima bambola "adulta", che chiamò Barbie proprio come la figlia. Da allora, la bionda e avvenente bambola è diventata la più venduta al mondo, trasformandosi in un vero e proprio modello aspirazionale: non solo fisico, ma anche sociale ed economico, visto che Barbie aveva case da sogno, macchine ruggenti, camper accessoriato, vestiti trendy che più trendy non si può, oltre a essere una bambola in carriera.
Tutte le bambine vorrebbero essere Barbie, ma c'è anche chi non vuole conformarsi alla maggioranza e al modello aspirazionale contrappone la bellezza della normalità: come Lammily, la bambola realistica creata dall'artista e designer Nickolay Lamm, che ha le proporzioni medie di una ragazza di 19 anni e può avere tatuaggi, ferite, cicatrici, acne, perfino la cellulite. Insomma, una sorta di antiBarbie!
Tutti questi "accessori" sono stickers, applicabili e quindi rimovibili, dati in dotazione alla bambola e rappresentano le imperfezioni fisiche e cutanee che le persone hanno nella realtà: un modo per insegnare ai bambini che non è per forza necessario aspirare o sopravvalutare il corpo irrealistico di Barbie o del suo fidanzato Ken. "Sto solo cercando di creare un prodotto che mostri quanto la realtà può essere bella - spiega Lamm - magari non sempre perfetta, ma in fin dei conti è tutto ciò che abbiamo".
Un'iniziativa lodevole, che però pone ulteriori interrogativi: anche Lammily avrà presto un suo universo, come la sua omologa bionda? Magari un monolocale disordinato invece della villa di Malibu o vestiti ordinari invece di quelli griffati di Barbie? Inoltre, essendo gli adesivi rimovibili, da un giorno all'altro Lammily vedrà sparire cellulite e smagliature, che nella realtà sono invece molto più resistenti: non rischia di diventare anche questo un irraggiungibile modello aspirazionale?
