(KIKA) - MOSCA - È morto Mikhail Gorbaciov, ultimo leader dell'URSS,l 'uomo della Perestrojka. Aveva 91 anni ed era malto da tempo. Nel 1999 aveva perso l'amatissima moglie, Raissa.
Nato in una famiglia contadina nel 1931, si laurea in giurisprudenza nel 1955. Dopo l'ingresso nella gioventù comunista, nel 1970 diventa segretario del partito a Stavropol, sua città natale. Nel 1980 è il membro più giovane del Politburo. Rafforza la sua posizione politica grazie ad Andropov, capo del KGB e suo concittadino e nel 1985 alla morte di Cernenko, diventa segretario generale del PCUS.
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Sarà un segretario diverso da tutti gli altri e inaugurerà un nuovo corso nella politica sovietica. Con le parole d'ordine Glasnost (trasparenza) e Perestrojka (ristrutturazione) porta una ventata di libertà nei media e nella politica, che nel 1097 lo porta a firmare con l'allora presidente americano Ronald Reagan a Reykjavik uno storico trattato per la riduzione degli arsenali nucleari in Europa: il primo passo verso la distensione e la fine della Guerra Fredda.
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Ma anche il primo passo verso la fine del'URSS e del sistema comunista, culminato con il crollo del muro di Berlino nel 1989 . Nel 1990 Gorbaciov viene eletto presidente dell'Unione Sovietica e riceve il Nobel per la pace ma quando tutto sembra procedere bene per lui, arriva il dramma.
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Nell'agosto 1991 viene sequestrato per tre giorni nella sua dacia in Crimea, vittima di un golpe dei comunisti conservatori spento solo dalla coraggiosa resistenza del presidente russo Ieltsin, che l'8 dicembre firma con Ucraina e Bielorussia la nascita della Csi, la Comunità di Stati indipendenti, decretando la fine dell'Urss.
