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Los Angeles - lunedì, 26 Aprile 2021
Oscar 2021: la cerimonia dalla Union Station di Los Angeles
Cerimonia in presenza, ma non per tutti, location diverse, tamponi e quarantena.
Brad Pitt - Los Angeles - 25-04-2021 - Oscar 2021: la cerimonia dalla Union Station di Los Angeles

(KIKA) - LOS ANGELES, LONDRA, PARIGI, SYDNEY - Sicuramente diversa dal solito, la cerimonia degli Oscar 2021. La serata si è svolta in presenza, anche se non tutti, come Anthony Hopkins hanno deciso di esserci.

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Cinque locations diverse, la principale la Union Station di Los Angeles, ma anche Parigi, Londra, Sydney, Seoul, utilizzate per uno show che ha visto tutti i partecipanti reduci da una quarantena preventiva e da tamponi, muoversi nello spazio voluto da Steven Soderbergh che lo ha prodotto, lasciando spazio ai discorsi dei premiati, alle loro emozioni, al loro amore per il cinema.

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A presentare i vari premi sono stati tutti vincitori del passato, da Brad Pitt a Viola Davis, a Reese Witherspoon, e tutti hanno raccontato il loro colpo di fulmine per il cinema. Uno spettacolo dove tranne il cinema tutto è passato in secondo piano, anche se non sono mancati i riferimenti alle violenze della polizia nei confronti degli afroamericani, o alla necessità di essere inclusivi a prescindere da colore, sesso, credo religioso e i ringraziamenti per le persone che lottano in prima fila contro il Covid.

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Facendo di necessità virtù, la nuova organizzazione degli Academy Awards ha riportato Hollywood ai tempi d'oro, alle prime edizioni, nella suggeriva cornice Art Decò della Union Station, sede centrale della cerimonia, con il compito di non fare sentire la distanza tra i luoghi garantendo uno spettacolo organico, adattato alle esigenze odierne ma con una narrativa classica, senza rinunciare alle tradizioni, come il ricordo dei membri dell'Academy scomparsi nell'ultimo anno. Una lunghissima lista di artisti, tra cui spiccava il nome di Ennio Morricone.

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Una cerimonia che ha visto il trionfo di Nomadland senza però lesinare premi per gli altri film in gara, rispettando i pronostici ma regalando anche qualche sorpresa.  Sorprese amare per l'Italia, con Laura Pausini candidata per la miglior canzone, ma che ha visto premiare H.E.R. con Fight for You, brano portante di Judas and the black messiah, una delle sorprese di questa edizione. Nessuna statuetta neppure per gli altri italiani in gara: La sorte ha accomunato Massimo Cantini Parrini, in corsa per i costumi di Pinocchio e Dalia Colli, Mark Coulier e Francesco Pegoretti che del Pinocchio di Matteo Garrone hanno curato il trucco e le acconciature

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Scontato il premio a Chloé Zhao per Nomadland, miglior regia e miglior film, come quello a Frances McDormand miglior attrice protagonista per la stessa pellicola. La Zhao è la prima regista asiatica premiata, la seconda di sesso femminile nell'intera storia degli Academy Awards (la prima era stata Kathryn Bigelow nel 2010). Record anche per Anthony Hopkins, il più anziano vincitore per The Father con i suoi 83 anni, la cui vittoria nella categoria Miglior attore protagonista non ha risparmiato le polemiche: sembrava sicuro l'Oscar postumo a Chadwick Boseman, morto prematuramente per un tumore che aveva interpretato Ma Rainey's Black Bottom.

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