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Augusta - giovedì, 13 Ottobre 2016
Remon Karam: al di là delle onde, i sogni
Storia di un giovane migrante che oltre il Mediterraneo ha trovato la pace. E una famiglia
Remon Karam - Augusta - 06-05-2016 - Remon Karam: al di là delle onde, i sogni

(KIKA) - AUGUSTA - ESCLUSIVO - Tutto ha inizio nell'estate del 2013. Remon Karam ha 14 anni e vive al Cairo insieme ai genitori e al fratello minore. Cristiano copto, non ne può più delle angherie che quotidianamente subisce ad opera dei suoi compagni di scuola musulmani. "Mi picchiavano di continuo, non sopportavano che fossi più libero di loro. C'era chi si sapeva difendere, io non ero tra quelli". Remon decide di andarsene senza dire nulla ai genitori: "Ne parlai solo a mio fratello affinché potesse rassicurarli".

Tramite un cugino tornato di recente dall'Italia, riesce a contattare gli scafisti, che lo terranno chiuso a chiave in una stanza per quattro giorni in attesa che dai famigliari arrivino le 35 mila gunayh per la traversata mediterranea: "Circa quattromila euro, un anno e mezzo di stipendio di mio padre". A bordo di un peschereccio fatiscente in balìa dei marosi, Remon trascorre una settimana insieme a dieci scafisti e 179 migranti egiziani e siriani. Piange, prega, mangia riso bianco e beve acqua mischiata a benzina. Durante una notte di burrasca rischia la morte per ipotermia: "Sono vivo grazie a uno scafista che mi prestò il suo giubbotto".

Dopo una settimana di sonno privato dalle onde gelide, Remon tocca di nuovo la terra in Sicilia, a Porto Palo. "È stato come tornare a sognare". Appoggia i piedi sull'asfalto e crolla. È il 17 luglio 2013. Dopo una settimana, approfittando del cellulare di un ragazzo somalo che si offre di farlo fuggire dal centro di accoglienza, Remon contatta i genitori. "Ho pronunciato 'mamma' e l'ho sentita piangere. Non ci siamo detti altro".

Due mesi più tardi, ad Augusta, tramite un tutor Remon trova Carmelo e Marilena, genitori in affido, la sua seconda famiglia. "Mi hanno accolto come un figlio fin da subito". L'estate prossima, il ragazzino egiziano che sfidò da solo le onde senza saper nuotare volerà in Egitto per rivedere il papà e la mamma cui non aveva potuto dire ciao, quel luglio di tre anni fa. "Marilena e Carmelo temono che non torni più, ma la mia casa ora è ad Augusta. È qui la mia vita. La mia seconda vita".

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